EYEWITNESS
05 GIUGNO ore 18:30
presentazione del libro
EYEWITNESS
Fotografie di Manoocher Daghati, testo di Ursula Janssen.
Intervengono gli autori.
EYEWITNESS è un libro fotografico retrospettivo del lavoro di Manoocher Deghati, che include la sua biografia sotto forma di romanzo di Ursula Janssen.
Manoocher Deghati è un fotoreporter pluripremiato che ha immortalato conflitti, questioni sociali, eventi quotidiani e storie umane in tutto il mondo. A partire dalla Rivoluzione iraniana del 1979 e dalla successiva guerra Iran-Iraq, Manoocher ha puntato il suo obiettivo sui principali eventi storici. Esiliato dall’Iran nel 1985, Manoocher ha lavorato per diverse agenzie (Sipa, Black Star, AFP) e per le Nazioni Unite, ed è stato direttore fotografico dell’Associated Press (AP) in Medio Oriente. Il suo lavoro è apparso in numerose pubblicazioni importanti, tra cui National Geographic, TIME, Life, Newsweek e GEO. Nel 2002 ha fondato l’AINA Photojournalism Institute a Kabul, in Afghanistan, per formare fotogiornalisti e sostenere lo sviluppo del fotogiornalismo in Medio Oriente.
Lo straordinario archivio professionale di Manoocher abbraccia decenni e più di una dozzina di Paesi. La sua biografia racconta le sue esperienze straordinarie: incontri notevoli, coincidenze incredibili e aneddoti più fantastici di molte opere di narrativa. È la storia di una passione indistruttibile per la vita, che mette a nudo la natura dell’oppressione e celebra l’incessante ricerca della libertà.
EYEWITNESS è curato da Sarah Leen (ex direttore della fotografia del National Geographic), disegnato da Joao Linneu e pubblicato da FotoEvidence. Il libro contiene 130 immagini tratte dallo straordinario archivio di Manoocher e la sua biografia romanzata, il tutto bilingue in francese e inglese. Il romanzo biografico è disponibile anche in tedesco, italiano (titolo italiano: HO VISTO) e persiano.
Bio Manoocher Deghati nasce in Iran nel 1954 ed è uno dei fotoreporter viventi con più riconoscimenti e più presenze sul campo nell’ambito del fotogiornalismo di guerra. Considerato oramai cittadino del mondo, ha reso possibile con i suoi scatti una documentazione crudele e viva dei fatti che si sono susseguiti in Iran (per SIPA PRESS, BLACK STAR, TIME, LIFE), in Francia (per KEYSTONE), a Los Angeles (per SIPA PRESS), in Costa Rica (per AFP), permettendo al pubblico internazionale di essere informato attraverso le immagini, a dispetto delle distanze geografiche e culturali. Rappresentante per le Nazioni Unite, si fa portavoce del conflitto israelo-palestinese a Ramallah per WEST BANK e nel settembre 1996, durante la permamenza, rimane ferito. Un episodio simile si ripeterà nel 2000 durante la parentesi parigina con AFP, quando rimarrà nuovamente ferito durante il servizio per la visita del Primo Ministro francese. Manoocher Deghati, oltre ad essere una delle personalità più influenti nel panorama della fotografia contemporanea, è oggi reporter per National Geographic (Francia-Siria-Sudan-Turchia-Abu Dhabi), UNESCO, European Commission e Figarò ed è docente per i Masterclass di World Press Photo Amsterdam. Tra i premi conquistati durante i suoi numerosi viaggi: I e III premio per il World Press Photo (nel 1983 e 1986), I premio per il Fuji Price, il Georges Benderheim e sei volte “Miglior foto del mese” per l’AFP.