libri fotografici su un tavolo di legno
Incontro - martedì 6 giugno ore 19 - Officine Fotografiche Roma

Il libro fotografico: storia, progettazione e design

con Chiara Capodici

Il libro fotografico: storia, progettazione e design. Martedì 6 giugno ore 19 ospitiamo a Officine Fotografiche Roma un incontro con Chiara Capodici, book designer e curatrice.

Il libro fotografico è diventato sempre più un oggetto: da sfogliare, studiare, osservare. Dedichiamo una serata alla (ri)scoperta dei libri fotografici che hanno segnato la storia della fotografia fino ad arrivare a quelli più recenti.

Oltre alla storia si parlerà di progettazione e di design, per entrare nel vivo di come si realizza uno dei sogni nel cassetto di ogni fotografo.

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Presentazione editoriale - 25 maggio ore 18.30 - Officine Fotografiche Roma

American Industry di Kim Steele

di KIM STEELE

Giovedì 25 maggio ore 18.30 presentiamo a Officine Fotografiche Roma il libro  American Industry di Kim Steele – modera l’incontro Andrea Boccalini, fotografo.

La forma e la funzione mi hanno sempre affascinato. Trasformare la struttura in forma è stato il mio obiettivo artistico per quasi quarant’anni. Affascinato dall’industria che pone l’accento sulla struttura, così come dall’architettura che si concentra sulla forma, sono sempre attratto dal catturare le loro strutture e convertirle in forme che trasmettono il loro potere e la loro forza.

Mi piace molto essere in questi “spazi” come sentire la grandezza di una diga che incombe su di me, o il crepitio dell’elettricità ovunque intorno a me o il rombo dei macchinari. I luoghi sono inebrianti. Quando provo a convertire un oggetto inanimato, un eccitatore laser, per far presagire il suo significato, come la fusione, allora mi sento vivo. Ciò è accaduto con aerei, navi, acciaio, nucleare, atomico, acceleratori, spazio e satelliti. Anche la potenza e la muscolosità mi attirano in questi luoghi; incarnando uno dei primi sogni americani. Fotografare questa nuova tecnologia utilizzando la pellicola, con la mia vecchia fotocamera Hasselblad, è stato molto emozionante e familiare.

La pellicola e il mezzo di stampa sono paralleli ai materiali che fotografo da trent’anni: il metallo nelle sue varie forme. E con questa nuova tecnologia, fornisce un ricco contrasto, poiché ci sono così tanti dati digitali nel nostro mondo attuale. L’argento nel processo del film riecheggia questi stessi materiali. Profeticamente, Hasselblad ha appena interrotto la produzione della fotocamera a pellicola della serie 503 (la mia).

Posso sentire la qualità organica della pellicola rispetto alle fredde fotografie digitali e nel corso degli anni ho imparato a comprenderne le proprietà uniche all’interno di vari tipi di pellicola. La stessa forma risiede nel ventunesimo secolo che avevo esplorato nel secolo scorso ma in assenza delle acciaierie e dei treni del carbone.

Questo secolo differisce dall’ultimo in termini di “potenza americana”. L’America ha dominato quasi ogni area dell’industria: acciaio, aviazione e costruzione navale, persino i componenti dei social media… ma ora la nostra direzione, vista in queste fotografie, è la tecnologia rivoluzionaria. Qui si vede una macchina delle dimensioni di un 737 che elimina i tumori cancerosi; un robot che aiuta le persone disabili a camminare e condurre una vita più normale; droni senza pilota ai nostri astrofisici, che visitano il C.E.R.N. per esplorare le origini del nostro universo.

Il vincitore del premio Nobel quest’anno ha identificato qui il bosone di Higgs, una spinta a trovare gli elementi più fondamentali dell’universo.

Ironia della sorte, queste nuove mostruose macchine sono focalizzate su compiti molto specifici, alcuni tumori molto piccoli o la ricerca di particelle subatomiche, e alcuni compongono una rete di elettronica che prende di mira i nemici sul campo o trasporta trilioni di tonnellate di materiali ogni giorno. Il futuro dipende dall’interazione di macchine massicce e parti intricate: un connubio tra vecchio e nuovo che viene trasmesso qui nelle mie immagini.

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Presentazione editoriale - Martedì 23 maggio ore 19 - Officine Fotografiche Roma

DOM di Stefano Mirabella

di Stefano Mirabella

Martedì 22 maggio alle 19.00 presentiamo a Officine Fotografico il libro DOM di Stefano Mirabella. 
[…]
E’ una giornata qualunque qui a Cieszęta, un remoto e minuscolo paesino nel nord della Polonia, da queste parti il tempo scorre lento, con un ritmo dettato esclusivamente dalla natura e dal lavoro dell’uomo, poi ci sono loro, i bambini, che crescono con le cose semplici di tutti i giorni e che regalano gioia e vitalità alle loro fattorie che altrimenti sarebbero calme e silenziose fino a sera.

Da queste parti le giornate si susseguono le une uguali alle altre, il tempo sembra essersi fermato e sarebbe davvero difficile percepirne i minimi cambiamenti se non vivessi con loro solo per un breve periodo dell’anno. Durante questo breve arco di tempo mi è naturale raccogliere frammenti, attimi e situazioni nel tentativo di scrivere un personalissimo diario di famiglia.

Ingresso libero. 

Copertina PER NASCITA E PER SCELTA - Maremma Toscana
Presentazione editoriale - Mercoledì 10 maggio ore 19.00 - Officine Fotografiche Roma

Per Nascita e Per Scelta di Francesco Minucci

di Francesco Minucci

Mercoledì 10 maggio alle 19 presentiamo a Officine Fotografiche Roma il libro di Francesco Minucci ” Per nascita e per scelta.”

La Maremma è punto di arrivo e di partenza contiene il germe della provvisorietà e contemporaneamente crea dipendenza. La sensazione è di trovarsi in un luogo che ti somiglia. Non è fatta di una bellezza edulcorata, non è un luogo in cui l’uomo ha modellato tutto il paesaggio a suo uso e consumo, è vera. La verità attrae, come una casa accogliente. Forse è questa alchimia che forma il suo popolo che è meticcio per natura. Per nascita e per scelta è, dunque, innanzitutto una ricerca che usa la fotografia come mezzo espressivo. “In un viaggio volutamente casuale ho reso esplicito chi, spesso, voleva restare nascosto. Ho pensato alla Maremma e all’Amiata come miniere umane dove scovare tesori e li ho trovati. Chi ha accettato di essere fotografato lo ha fatto per dimostrare con evidenza il suo affetto per questa terra.” Per nascita e per scelta è 123 ritratti + 1 paesaggio eterogenei per i soggetti protagonisti, riuniti soltanto dall’impostazione stilistica. I volti noti della politica e dello spettacolo, maremmani per scelta, si alternano ai volti dei maremmani per nascita.

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Presentazione editoriale - mercoledì 3 maggio ore 19 - Officine Fotografiche Roma

Almanacco Frigidaire 2023 - Storie di carne e di fantasmi

di Vincenzo Sparagna - modera Emanuele Martorelli

Siamo molto felici di ospitare negli spazi di Officine Fotografiche Roma Almanacco 2023 Frigidaire – Storie di carne e di fantasmi. Avremo come ospite Vincenzo Sparagna, direttore della storica rivista Frigidaire - in dialogo con Emanuele Martorelli, direttore di Starmale.net

Frigidaire esordì a novembre 1980 dopo oltre un anno di cooperazione tra Sparagna, Tamburini e Filippo Scozzari, ponendosi fin dall’inizio come rivista che travalicasse le logiche dell’informazione settoriale, accostando fumetto e giornalismo d’assalto, in un progetto comunicativo che trattasse anche di arte, satira, musica, politica, letteratura e filosofia. Il tentativo dichiarato era quello di “un racconto fenomenologico del mondo, per uscire dall’universo delle ideologie che negli anni Settanta avevano avvelenato anche l’analisi”.

Nel gruppo che partecipò alla fondazione della rivista vi furono poi Franz Ecke, Aldo Di Domenico, Silvio Cadelo, José Muñoz e il francese Marc Caro.

La rivista fu presentata al Lucca Comics nel 1980 in una conferenza che subito destò polemiche per la performance di Andrea Pazienza che, citando una propria vignetta presente nel primo numero, esibì una siringa e mimò un’iniezione di eroina.

Il gesto fu poi paragonato da Sparagna, nel suo Frigidaire. L’incredibile storia e le sorprendenti avventure della più rivoluzionaria rivista d’arte del mondo al gesto di sfida in cui Sid Vicious spara sui propri fans. Il primo numero uscì in edicola il 28 ottobre 1980, era composto da 84 pagine in formato magazine e la copertina era dedicata ai Devo.

Nella redazione, diretta da Sparagna, vi erano poi Tanino Liberatore, Massimo Mattioli, Andrea Pazienza, Filippo Scozzari, Stefano Tamburini e, tra i collaboratori, comparivano anche Mario Schifano e Oreste Del Buono.

Nei primi anni Ottanta la rivista Frigidaire, con la collaborazione del giornalista lituano Savik Schuster, realizzò e diffuse in Afghanistan e nell’est europeo una falsa Stella Rossa (il quotidiano dell’Armata Rossa), con la copertina di Gaetano Liberatore che raffigurava un soldato russo che spezza un kalashnikov sotto il titolo “Basta con la guerra! Tutti a casa!”. Copie del falso furono affisse nottetempo, con l’aiuto dei mujaheddin di Abdul Haq, anche per le vie di Kabul, allora occupata dai sovietici.

Programma: 

Apertura ore 18.30 – Mostra di alcune copertine di Frigidaire

Ore 19.00

Vincenzo Sparagna, direttore della storica rivista Frigidaire, presenta l’Almanacco 2023

Modera Emanuele Martorelli direttore di Starmale.net

 

Ore 20.00

Massimo Saccares, documentarista, presenta il suo documentario

I quarant’anni di Frigidaire

A seguire proiezione documentario

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Presentazione editoriale - mercoledì 19 aprile ore 19 - Officine Fotografiche Roma

Il Reportage - Incontri di Fotogiornalismo #54

Mercoledì 19 aprile ore 19 presentiamo a Officine Fotografiche Roma l’ultimo numero della rivista Il Reportage, interverranno alla serata:

Michela A. G. Iaccarino (giornalista e fotografa)
Gabriella Saba (giornalista)
Yarin Trotta Del Vecchio (fotografo)

Modera:

Maria Camilla Brunetti (caporedattrice Reportage)

L’ultimo numero si apre con una ricognizione di Gabriella Saba nella via più multietnica di Milano, forse d’Italia: via Padova.

Di via Padova si scrive molto da anni, ma la notizia è che ora sta radicalmente cambiando, al punto da rischiare lo snaturamento (le numerose foto sono della stessa cronista).

Segue un reportage dall’Irlanda del Nord, per l’esattezza da Belfast e Derry, dove sono ancora visibili le cicatrici della guerra tra cattolici e protestanti, rispettivamente pro e contro l’indipendenza dalla corona inglese.

Lo firma Michela A.G. Iaccarino. Jonas Kako è il fotografo tedesco che ha realizzato un lavoro molto esteso sul fiume Colorado e che con la foto da noi scelta per la copertina è stato, dopo l’uscita del numero, uno dei premiati del Wpp 2023.

Ingresso libero.

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Presentazione editoriale - Venerdì 14 aprile ore 19 - Officine Fotografiche Roma

Porpora di Lina Pallotta

di Lina Pallotta
a cura di Michele Bertolino
Intervengono: Lina Pallotta, Porpora Marcasciano, Elena Biagini, Raffaella Perna e Michele Bertolino

Venerdì 14 aprile alle 19 presentiamo con grande piacere Porpora, il primo catalogo monografico della fotografa Lina Pallotta (n. 1955, San Salvatore Telesino, vive a Roma).

Intervengono alla serata: Lina Pallotta, Porpora Marcasciano, Elena Biagini, Raffaella Perna e Michele Bertolino

A partire dal 1990, Pallotta fotografa Porpora Marcasciano, attivista del movimento trans, scrittrice e sociologa, conosciuta dallo stesso lato delle barricate in una Napoli agitata dai movimenti del 1977. Si compone così un ritratto minore esteso e dilatato nel tempo, in-finito, che raffigura l’esperienza di vita in transito di Marcasciano, amica e compagna, osservata con uno sguardo vicino e un’attenzione affettiva e immediata.

La pubblicazione raccoglie una selezione di circa ottanta foto: un flusso fotografico che si restringe nell’intimità del privato; incrocia lə compagnə di viaggio, le feste e le manifestazioni politiche; si espande posandosi su paesaggi familiari e si allarga a tratteggiare una storia collettiva. 

Il libro include una sezione di saggi firmati da Porpora Marcasciano, Kae Tempest, Raffaella Perna e Allen Frame. Porpora Marcasciano colloca le fotografie in un percorso comunitario e ripercorre il profondo legame che la lega a Pallotta. Una poesia di Kae Tempest intravede nelle atmosfere delle foto il ritratto di un’esperienza significativa, che riesce a trascendere le condizioni spaziali e temporali. I testi di Perna e Frame contestualizzano il lavoro di Pallotta in riferimento alla storia dell’arte e della fotografia, ricostruendo genealogie e sottolineandone le peculiarità.

Un’ultima sezione, Archivi, include oltre centocinquanta documenti concessi dagli archivi di alcune delle associazioni TLGBQI+ presenti sul territorio italiano. I documenti, selezionati grazie al confronto con attivistə, storicə, espertə, raccolgono alcuni spunti tramite cui ricostruire i movimenti politici e le lotte attraversate da Marcasciano.

Presentati secondo una cronologia sghemba, i documenti offrono possibili punti di accesso a una storia collettiva. Gli archivi coinvolti sono: Compulsive Archive, Archivio Porpora Marcasciano, Archivio del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Archivio del centro di documentazione del Circolo Maurice, Archivio Storico del MIT, Archivio Lina Pallotta, Archivio della Fondazione Sandro Penna, Archivio del Circolo Pink / Alziamo la testa, Archivio Giovanni Rodella, Centro di documentazione “F. Madaschi” Cassero LGBTI+ Center, Centro di documentazione Aldo Mieli.

Ingresso libero.

Progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura

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Invito- Maio ARTdigital
Presentazione editoriale - mercoledì 12 aprile ore 19 - Officine Fotografiche Roma

Luce del nostro tempo

Mercoledì 12 aprile presentiamo a Officine Fotografiche Roma – La luce del nostro tempo – Conversazioni con venti autori della fotografia sul cinema italiano contemporaneo
interviste a cura di Ludovico Cantisani e Tobia Cimini, Artdigiland 2022. In dialogo con Giuseppe Maio, uno degli autori intervistati all’interno del libro, interverrà Silvia Tarquini, Edizioni Artdigiland, modera l’incontro Gerry Guida, storico e critico cinematografico.

Il libro è allo stesso tempo una riflessione sul cinema italiano contemporaneo dell’ultimo decennio e un’indagine sull’arte degli autori della fotografia e sul loro particolare statuto di interpreti e realizzatori, attraverso la luce, delle scelte del regista.

In un ristretto numero di film, venti titoli, raccontati dai cinematographers ai curatori del volume, si attraversano alcuni film che hanno segnato l’immaginario di questi anni e si contemplano molti e diversi tipi di approccio alla regia.

Tra pellicola e digitale, autori della fotografia quali Renato Berta, Gogò Bianchi, Luca Bigazzi, Nicolaj Brüel, Maurizio Calvesi, Paolo Carnera, Arnaldo Catinari, Sandro Chessa, Daniele Ciprì, Matteo Cocco, Daria D’Antonio, Michele D’Attanasio, Francesco Di Giacomo, Stefano Falivene, Crystel Fournier, Gherardo Gossi, Giuseppe Maio, Ferran Paredes Rubio, Alessandro Pesci e Vladan Radovic ci parlano del loro lavoro al fianco dei registi Dario Albertini, Niccolò Ammaniti, Laura Bispuri, Claudio Caligari, Alessio Cremonini, Edoardo De Angelis, Leonardo Di Costanzo, Fabio e Damiano D’Innocenzo, Abel Ferrara, Matteo Garrone, Valerio Jalongo, Gabriele Mainetti, Pietro Marcello, Mario Martone, Salvatore Mereu, Nanni Moretti, Susanna Nicchiarelli, Matteo Rovere, Paolo Sorrentino, Daniele Vicari.

E, come sintetizza perfettamente Renato Berta, ci insegnano che «la libertà esiste solo all’interno di una concezione».

Ingresso libero.

GIUSEPPE MAIO
Durante gli studi universitari frequenta Officine Fotografiche Roma, dove conosce Fabian Cevallos, fotografo di fama internazionale e testimone di importanti set. Dopo la laurea entra al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si diploma in Fotografia nel 2010 sotto la guida del Maestro Giuseppe Rotunno.
Ha diretto la Fotografia di “Manuel” di Dario Albertini, presentato al Festival di Venezia, opera prima più premiata nell’anno 2017. È ancora a fianco di Albertini per “Anima bella”, girato in pellicola Super 16, definito dai «Cahiers du Cinéma» “un piccolo miracolo, sublime”.
Nel 2019 illumina una delle serie italiane più ambiziose e innovative: “Romulus” − per gli episodi diretti da Michele Alhaique −, per poi proseguire nel 2021 con la seconda stagione. Nel 2020 lavora a “Mondocane” di Alessandro Celli, presentato in concorso alla Settimana della Critica del Festival Internazionale di Venezia e finalista ai nastri d’Argento; il film è accolto con entusiasmo dalla critica nazionale e internazionale, ed è distribuito in Italia e negli Stati Uniti.
Nel 2021 dirige la Fotografia della serie “Non mi lasciare”, diretta da Ciro Visco, e del film “Una femmina” di Francesco Costabile, presentato alla Berlinale, in concorso nella sezione “Panorama”, e candidato ai David di Donatello come migliore Opera Prima e come Miglior Sceneggiatura non originale. Nel 2022, per la regia di Ivano De Matteo, firma la Fotografia di “Mia”, in pellicola Super 35, in uscita il 6 giugno, e l’esordio alla regia di Lyda Patitucci “Come pecore in mezzo ai lupi”, presentato in anteprima al Festival Internazionale di Rotterdam. Nello stesso anno, per la regia di Pippo Mezzapesa, firma una delle serie più attese del 2024 “Avetrana: qui non è Hollywood”.
Vi aspettiamo!

Info

Per partecipare  prenotarsi alla mail: info@artdigiland.com

Invito- Haiiro
Presentazione editoriale - Mercoledì 15 febbraio alle 19 - Officine Fotografiche Roma

Haiiro di Maurizio Cianciarelli

edito da PHAOS edizioni

Mercoledì 15 febbraio alle 19 presentiamo il libro Haiiro con le fotografie di Maurizio Cianciarelli, calligrafie di Kinuko Miura e prefazione di Paolo Lagazzi di Phaos Edizioni.

Il progetto adotta il “ritmo” di un Tanka con la sua struttura articolata su 5 versi e formule metriche basate su due soli insiemi sillabici: cinque e sette sillabe.

Il respiro disimmetrico di questa cadenza che
nel tanka alterna i versi in Quinario/Settenario/Quinario/Settenario/Settenario,
viene ripreso nel racconto fotografico attraverso l’alternanza, nelle cinque immagini di ogni serie, di foto singole e dittici secondo la sequenza:

1 – Foto Singola 2 – Dittico
3 – Foto Singola 4 – Dittico

5 – Dittico

“Ciò che del tanka ha affascinato Maurizio Cianciarelli è in primo luogo la plasticità, il carattere insieme sciolto e concreto, la schietta vocazione metamorfica. Se, da un lato, ha resistito nei secoli senza modificare il suo impianto metrico, dall’altro questa formella poetica si è aperta via via ai contenuti più disparati, da quelli tipicamente “cortesi” (l’amore e la natura, le galanterie, i sospiri, le lacrime, le lune, i fiori di ciliegio…) fino a quelli peculiari dei tempi moderni (treni, metropoli, luci artificiali, malattie o ansie di nuovo genere…) scivolando in souplesse attraverso le innumerevoli pieghe dell’umana esperienza, nutrendosi di tutto e spostandosi senza tregua verso altre prospettive, occasioni, visioni.” (Paolo Lagazzi)

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Presentazione editoriale - Mercoledì 22 febbraio ore 19 - Officine Fotografiche Roma

PHENOMENA di Sara Palmieri

di Sara Palmieri
a cura di DITO Publishing

Mercoledì 22 febbraio alle 19 presentiamo a Officine Fotografiche Roma il PHENOMENA di Sara Palmieri, edito da DITO Publishing.

Intervengono alla serata:
Sara Palmieri, autrice
Beatrice La Tella, scrittrice
Martha Micali e Klim Kutsevskyy, editori

 

PHENOMENA è un libro che contrae il tempo e ridefinisce lo spazio occupato dall’umanità in relazione alla natura, i suoi scenari di rappresentazione, di immaginazione e di controllo, rompendo i confini di ciò che è percepito reale e lasciando emergere ciò che è invisibile.

Il lavoro mette in discussione le gerarchie tra uomo e natura, discute i rapporti di forza, la manipolazione delle risorse. Attraverso una profonda comprensione dei fenomeni naturali in relazione a quelli sociali la fotografa riesce a costruire un’ allegoria della creazione della natura. Il volume propone una tesi, e uno spunto di riflessione: perché l’uomo crea immagini e atmosfere fittizie, nel tentativo di fare della natura un elemento d’arredo? Perché l’uomo non vive il suo rapporto con la natura e deve filtrarlo per poterlo tollerare? La serie presentata, che raccoglie il discorso dell’artista in modo molto ampio, è diventata un’occasione per riflettere su questi temi.

Attraverso la lente del concetto di controllo e del suo esercizio la scrittrice Beatrice La Tella ha quindi dialogato con le immagini per realizzare un testo di grande potenza evocativa, una sorta di coro che risuona insieme alle immagini.

Ingresso libero.