PARLIAMO DI LIBRI - 28 Novembre ore 18:30 - Officine Fotografiche Roma

BLACK BASKET CASTEL VOLTURNO

di Simone Carolei

© Simone Carolei28 NOVEMBRE ore 18:30
presentiamo il volume BLACK BASKET CASTEL VOLTURNO  di Simone Carolei
Intervengono:
SIMONE CAROLEI  fotografo e autore
ALESSANDRA MAURO  direttrice editoriale Contrasto
CHIARA CAPODICI  designer del libro

Black Basket Castel Volturno, (Contrasto editore) il denso e toccante reportage del giornalista e fotografo Simone Carolei, racconta un esperimento riuscito e vincente di educazione allo sport. Massimo Antonelli, ex cestita della Virtus di Bologna diventato allenatore, ha creato a Castel Volturno Tam Tam Basketball, un’associazione sportiva dedicata soprattutto ai ragazzi di origine nigeriana che vivono in zona per strapparli a un destino di solo degrado e permettere loro di scoprire il senso della comunità e dell’appartenenza attraverso il basket. Tam Tam Basketball non è dunque solo un’associazione ma un progetto sociale, un sogno, un’esperienza straordinaria: invece che mafia e droga, tra i calcinacci e il mare di Castel Volturno questo gruppo di ragazzi sorridenti, abili sportivi, trova il proprio posto.

Il racconto fotografico, intenso e dinamico, ci fa conoscere da vicino questa esperienza, ci fa incontrare i protagonisti e ci permette di vivere con loro, la quotidianità e l’amore per lo sport. Come scrive Sabrina Efionayi, afrodiscendente originaria di Castel Volturno, “In un territorio in cui nessuno più crede, le passioni trovano terra fertile. […] I sogni e le speranze si intrecciano con la realtà di tutti i giorni e la rabbia muta forma, diventa energia pulita. […] A Castel Volturno la luce è diversa.”: il suo testo introduce il racconto visivo di Carolei, accompagnato poi dalle testimonianze dei ragazzi protagonisti delle foto.
“Questi ragazzi nati in Italia, parlano napoletano, gesticolano come solo al Sud sappiamo fare. I ragazzi senza cittadinanza non potevano essere tesserati nelle società sportive e in una squadra, a livello agonistico, potevano giocare al massimo due stranieri. Nel 2017 il governo Gentiloni ha approvato la norma salva Tam Tam, che permette ad oltre 800mila minori stranieri di fare sport. Una sorta di ius soli sportivo. Oggi Massimo Antonelli allena 140 ragazzi. Bianchi e neri, italiani e non, giocano insieme, in un laboratorio di convivenza che supera tutto, nel nome dello sport.”
Simone Carolei segue Tam Tam Basket da quattro anni; ha conosciuto i ragazzi, le loro famiglie e li ha raccontati nella loro quotidianità.
Il design del volume è a cura di Chiara Capodici.

Simone Carolei, giornalista e fotografo, è stato inviato per vari programmi televisivi Rai e La7. Ha lavorato a lungo sul tema delle migrazioni e sul dramma dei rifugiati. Parte del suo lavoro sulla diaspora tibetana è stato presentato all’interno di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma. Questo è il suo primo libro.

PARLIAMO DI LIBRI - 27 Novembre ore 18:30 - Officine Fotografiche Roma

STREETS JOURNEY in Italy

Gianluca De Dominici e Angelo Cucchetto

Invito-Streets Journey27 NOVEMBRE ore 18:30
presentiamo il volume STREETS JOURNAL in Italy
a cura di Gianluca De Dominici (The Street Rover) e Angelo Cucchetto (ISP) 
Interviene:
GIANLUCA DE DOMINICI  co-curatore

Street Journey in Italy si presenta così come un prodotto editoriale che condensa, in un singolo istante, visione e cuore; esperienza e semplicità; ironia e documento: un enorme pot pourri di culture visuali che vuole evidenziare le potenzialità dello sguardo collettivo ma anche dimostrare la natura ludica del fotografare in strada all’interno del contesto italiano. Il viaggio che ti proponiamo con questo coloratissimo volume, creato per, e con, i fotografi, è quindi un viaggio plurimo: fisico, mentale e critico. Un lungo pellegrinaggio tra le pagine che siamo sicuri ti porterà a riconsiderare l’Italia e a scegliere di farne ancora il centro delle tue future fotografie di strada.

L’Italia é un paese dalle mille sfumature. Quando pensi di aver colto a pieno la sua vera essenza, di aver intravisto tra la folla il suo vero volto, ecco che un nuovo indizio ti si presenta dietro l’angolo, rimettendo in discussione ogni qualsivoglia identikit a cui tanto eri legato. Tentar di riunire tutte queste piccole sfaccettature all’interno di un singolo volume é stata un’impresa olimpionica, ma soddisfacente.
Quando si è presentata a noi l’occasione di mettere su carta un progetto collettivo che coinvolgesse un centinaio di autori e autrici, io e Angelo ci siamo subito chiesti se saremmo stati in grado di far dialogare così tante voci insieme; se, insomma, fosse possibile far venir fuori in modo organico tutte quelle piccole sfumature del nostro Bel Paese senza che queste si mettessero da sole il bastone tra le ruote. Ora possiamo dirtelo con estrema certezza: è stata dura, lunga, ma si: é possibile!
Quella che ti appresti a sfogliare è così una raccolta delle migliori espressioni di fotografia di strada realizzata sul territorio italiano. Il volume, creato dalla collaborazione tra Italian Street Photography e The Street Rover, accoglie le visioni di 95 autori ed autrici provenienti da tutta Italia. Partendo dalle spiagge luccicanti del Sud fino a risalire verso le brulicanti terre del Nord, il racconto collettivo si snoda attraverso un dialogo serratissimo tra coppie o gruppi di immagini. Filtrata dall’estro creativo e la personalità di ogni autore coinvolto nel progetto, l’Italia si trasforma in un immenso palcoscenico, un luogo che niente ha da invidiare ad altre realtà storicamente più vicine al mondo della fotografia di strada (come l’America), ma anche dimensione in cui tutto può accadere. E proprio qui, nello spazio siderale dove l’impossibile diventa possibile, che i “Dreamers” (i Sognatori), una delle categorie scelte per questo libro, tessono le trame di racconti surreali e variopinti; ma è anche la dimensione in cui alcuni luoghi, quelli meno conosciuti, fotografati e visitati, si trasformano nel paese dei balocchi, in quelle “Città invisibili” di calviniana memoria dove le strutture sociali sembrano frutto della mente di un architetto venuto da un altro pianeta.
(Gianluca De Dominicis)

Un viaggio a piedi antiviolenza - 26 novembre ore 18:30 - Officine Fotografiche Roma

LA NONA CASA

Pietro Vertamy, Eva Garelli e Tumpi

Fiordaliso_Post-GENERICO

26 NOVEMBRE ore 18:30
presentiamo il progetto LA NONA CASA  un cammino antiviolenza
Intervengono:
PIETRO VERTAMY  photo editor, camminatore esperto e cofondatore di Around The Walk
EVA GARELLI  operatrice antiviolenza della Cooperativa Fiordaliso
TUMPI  il cane accompagnatore

“Il Cammino della Nona Casa”: un viaggio a piedi antiviolenza, da Cuneo a Roma, per sostenere l’apertura di una nuova casa protetta

L’iniziativa della Cooperativa Sociale Fiordaliso ONLUS di Cuneo per ristrutturare un luogo sicuro per donne e minori vittime di abusi e sensibilizzare sul fenomeno CUNEO LUGLIO 2024 – Un viaggio a piedi, lungo 900 km, da Cuneo a Roma. Quasi 50 giorni di cammino e attività per sensibilizzare sulle discriminazioni e sulla violenza di genere e raccogliere fondi per ristrutturare e adeguare una nuova casa protetta destinata a donne e minori vittime di violenza. Un percorso partecipato che partirà da Cuneo il prossimo 3 ottobre e si chiuderà nella capitale il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne. Ad effettuare tutte le tappe del cammino saranno Eva Garelli, operatrice antiviolenza della Cooperativa Fiordaliso, e Pietro Vertamy, photo editor, camminatore esperto e cofondatore del “Laboratorio errante di indagine visuale – Around the Walk”, insieme a loro camminerà il cane Tumpi.

Il cammino è aperto a tutti e tutte coloro che vorranno unirsi ad Eva, Pietro e Tumpi durante le tappe, per brevi tratti e per più chilometri. In ogni tappa sono previsti momenti di incontro, iniziative di sensibilizzazione, momenti di aggregazione e confronto che vedranno la partecipazione anche di testimonial e il coinvolgimento delle realtà locali che appoggiano e sostengono l’iniziativa che ha già ottenuto il patrocinio del Comune di Cuneo. Il percorso, con
partenza da Cuneo il 3 ottobre, prevede 43 tappe totali e toccherà Asti, Alessandria, Pavia, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Firenze, Siena, Viterbo e infine Roma. L’elenco delle iniziative, gli aggiornamenti sul cammino e sulla campagna di raccolta fondi, oltre alle indicazioni per la partecipazione agli eventi nelle varie città, verranno aggiornati sulla pagina
Instagram della Cooperativa Fiordaliso (info:comunicazione@coopsocfiordaliso.it).
Chi vuole può donare attraverso bonifico bancario (IBAN IT41Q0503410200000000090487 con causale “erogazione liberale per campagna Casa in Sospeso” intestato a “coop. Soc. Fiordaliso ONLUS”).

È possibile donare anche su Rete del Dono, cercando il progetto “Un Cammino Antiviolenza per la Nona Casa”. Le spese dell’iniziativa “Il Cammino della Nona Casa” sono sostenute dalla Cooperativa Fiordaliso e dai partner sul territorio.

L’iniziativa nasce dalla campagna Casa in S.O.S.peso, ideata e attivata dalla Cooperativa Sociale Fiordaliso ONLUS di Cuneo proprio per reperire i fondi necessari all’apertura di una nuova casa protetta sul territorio, la nona, che servirà ad aiutare donne e minori vittime di violenza provenienti da tutta Italia. Nell’ambito di “Casa in S.O.S.peso” nasce nel gennaio 2024, in collaborazione con il Laboratorio errante di indagine visuale – Around the Walk, l’iniziativa Il Cammino della Nona Casa, dove la pratica del cammino su lunga distanza vuole generare una riflessione di carattere sociale, collettiva e civile. Un lungo viaggio per attivare tutte le realtà operanti sul territorio e coinvolgere la cittadinanza per creare una vera e propria azione di sensibilizzazione “dal basso” circa le tematiche della discriminazione e violenza di genere su tutto il territorio nazionale.
“Negli ultimi anni, il numero di richieste d’aiuto da parte di donne vittime di violenza sul nostro territorio è aumentato – commenta Giulia Giordano, presidente della Cooperativa Fiordaliso di Cuneo -. Dal 2014 ad oggi, la nostra Cooperativa ha ricevuto 244 chiamate d’aiuto, riuscendo ad accogliere 69 donne e 74 minori nelle nostre 8 case protette distribuite sulla provincia cuneese. Il numero elevato di richieste d’aiuto degli ultimi tempi fa nascere la necessità di ampliare i posti di accoglienza. Solo nel 2023 sono pervenute 39 chiamate d’aiuto e la Cooperativa ha potuto accogliere solamente 8 donne e 12 minori in aggiunta ai 5 nuclei dell’anno precedente”.
Il viaggio prende avvio idealmente dalla nona casa – ricevuta dalla Coop. Fiordaliso in donazione -, l’abitazione che per essere predisposta all’accoglienza di mamme e minori, come di donne sole vittime di violenza, necessita di una ristrutturazione in termini di sicurezza e arredo. Ciò comporta un importante sforzo economico che la Cooperativa intende sostenere con fondi propri e tramite la campagna di raccolta fondi “Casa in S.O.S.peso”.
La cooperativa lancia quindi un appello alla collettività per essere supportata in questa impresa, dato che i preventivi per i lavori ammontano a circa 100 mila euro e comprendono adeguamento e certificazione impianti elettrico e idraulico, sostituzione e certificazione caldaie,
sostituzione serramenti esterni, rifacimento solette e ringhiere balconi, sostituzione blindati di ingresso, rifacimento scale, sostituzione serramento di ingresso ambienti comuni, rifacimento garage per deposito ed accesso passeggini con messa in sicurezza disimpegno piano ammezzato,
sostituzione serramenti esterni scale comuni, arredo completo per appartamento da 4 posti letto, rifacimento pianerottoli scale e ritinteggiatura completa immobile. Grazie al contributo di organizzazioni e privati del territorio e gli investimenti propri la Cooperativa è riuscita a provvedere
all’urgenza del rifacimento del tetto e dell’isolamento con soletta calpestabile del sottotetto della Casa, dell’adeguamento degli impianti e della sostituzione dei serramenti interni ma c’è ancora molto da fare. “Da questa necessità l’idea di coinvolgere l’intero territorio per sostenere il progetto che ha ricaduta a livello nazionale: nella casa protetta, infatti, possono essere ospitate a seconda delle esigenze e delle disponibilità donne e minori provenienti anche da altre parti d’Italia – aggiunge Giulia Giordano, presidente della Cooperativa Fiordaliso di Cuneo -. Il cammino è un modo per entrare in contatto con le persone, sensibilizzarle e confrontarci su una questione così delicata e
sconvolgente, che riguarda tutti noi”. La ristrutturazione della nona casa, vincolata a tempo indeterminato all’accoglienza di donne vittime di violenza, permetterà l’accoglienza ulteriore di tre donne e sei minori che hanno la necessità di trovare una collocazione sicura.

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PARLIAMO DI LIBRI - 14 Novembre ore 19:00 - Officine Fotografiche Roma

SVEGLIATI MAIA

di Chiara Sterbini

copertinaMaia

14 NOVEMBRE ore 19:00
presentiamo il fumetto SVEGLIATI MAIA di Chiara Sterbino
Intervengono:
Chiara Sterbini autrice
Paolo Schneider Graziosi editore
Fortunato Licandro direttore editoriale

Il fumetto:
È il 2110, l’umanità è stata distrutta da una terribile guerra termonucleare. L’unica città che ha resistito si erge, immersa in una densa nube tossica, sull’altura di Picco Grande. Il potere è accentrato nelle mani del Comandante, l’oscuro tiranno che attraverso il controllo e il dominio, piega la dignità degli abitanti e sopprime ogni forma di dissidenza servendosi della collaborazione dei suoi militari.

Maia è un granello della nuova società distopica, ma è la parte che si interroga. Come gli altri abitanti è immersa nei ritmi di lavoro imposti dal regime e nelle sue regole, ma è capace di dubitare. Il Comandante ha ucciso sua madre e ha costretto lei a collaborare denunciando suo padre, un membro della resistenza. Attraverso percorsi sempre più oscuri, Maia recupera le consapevolezze e il coraggio di combattere le proprie paure,  capendo che i suoi sogni hanno un legame con quello che sta accadendo nella vita reale.

Chiara Sterbini
Illustratrice, classe 1998, diplomata allo IED di Roma. Da quattro anni a questa parte collabora con alcuni brand realizzando illustrazioni e grafiche.

PARLIAMO DI LIBRI - 13 Novembre ore 19:00 - Officine Fotografiche Roma

You Don’t Need Soil To Grow

di Benedetta Ristori

copertina-BD13 NOVEMBRE ore 19:00
Presentazione del libro You Don’t Need Soil To Grow di Benedetta Ristori.
L’autrice sarà in conversazione con Natalie Santini (Artista).

Berlino è una città caratterizzata dalla sua popolazione internazionale e dalla gentrificazione. Ispirata dal concetto di modernità liquida del sociologo Zygmunt Bauman, Benedetta Ristori esamina come la società contemporanea sia definita dal cambiamento e dall’incertezza.
You don’t need soil to grow mostra come gli individui, in particolare le donne espatriate, trovino la propria identità e il senso di appartenenza in un tessuto urbano preesistente. Attraverso ritratti intimi scattati in spazi urbani impersonali, Ristori cattura la tensione tra la libertà e il legame fugace con la città.
Parallelamente, il progetto di Ristori si concentra anche sui Kleingärten tedeschi (piccoli giardini), che offrono un rifugio nel mondo urbano. Questi spazi verdi comuni, sparsi per Berlino, rappresentano stabilità e permettono agli individui di riconnettersi con la terra.
Con You don’t need soil to grow, Ristori si interroga su cosa significhi appartenere in un’epoca in cui l’unica costante è il cambiamento.

Benedetta Ristori
Il lavoro fotografico di Benedetta Ristori esplora la tensione tra forma e spazio. Per l’artista, oggetti quotidiani e paesaggi ordinari diventano simboli di connessione tra dimensione interiore e mondo materiale. Operando nella fotografia ritrattistica e documentaristica, Ristori affronta temi che analizzano soprattutto aspetti sociologici e territoriali, sviluppati attraverso progetti a lungo termine.

Tra i suoi progetti principali: East (2015-2018), Lay Off (2015-), Take Care (2018-2020) e You Don’t Need Soil To Grow (2021-2023). Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre nazionali e internazionali, tra cui: Scuderie del Quirinale, la Triennale Milano, il Palazzo delle Esposizioni, la Galerie Binome, la Plato Gallery e il Si Fest. I suoi progetti sono stati pubblicati su magazine come Repubblica, VICE, Bloomberg Businessweek, Die Zeit, Forbes, Document Journal e Vogue Italia.

La presentazione sarà seguita dal book signing.
Ingresso gratuito.

 

PARLIAMO DI LIBRI - 5 novembre ore 19:00 - Officine Fotografiche Roma

I GUARDIANI DELLA MONTAGNA

di Matteo Trevisan

We Are Still DreamingPresentazione del libro I guardiani della Montagna-We are still dreaming di Matteo Trevisan (Danilo Montanari Editore) in presenza dell’autore che dialogherà con Annalisa Polli (founder Visual Hub).
Testo di Erri De Luca.

I guardiani della montagna – We are still dreaming è un’esplorazione visuale, iniziata nel dicembre 2022, della comunità di giovani under 30 che vivo nella valle di Susa, una delle valli alpine più selvagge d’Italia e sede del movimento di protesta ambientale più longevo mai esistito nel nostro paese: i No Tav.

Originatosi agli inizi degli anni 90, il movimento nasce con l’obiettivo di preservare il paesaggio e l’ambiente montano della Valle di Susa, minacciati dalla costruzione di una grande opera considerata dal movimento No Tav uno spreco di denaro pubblico e dannosa per l’ambiente.

In oltre 30 anni dalla sua fondazione, il movimento ha dato vita a una nuova generazione di giovani che giornalmente si batte per difendere il proprio territorio. Questa lotta non si limita solo a contrastare la costruzione della grande opera, ma si estende anche all’adesione alle cause ambientali a livello globale.

La storia di questi ragazzi e ragazze si svela attraverso il progetto, andando oltre la narrativa convenzionale sul movimento, spesso raccontata attraverso gli scontri tra i gruppi antagonisti: gli abitanti della valle e le forze dell’ordine che presidiano i cantieri di costruzione del TAV. Con uno sguardo attento e rispettoso, vengono escluse immagini violente, creando una narrazione intimo per mettere al centro del racconto il territorio e le persone.

 

Matteo Trevisan
Fotografo documentarista e videomaker, rappresentato dall’agenzia Contrasto, che si divide tra Roma e Gorizia, suo luogo d’origine. Nato nella zona di confine tra Italia e Slovenia, i suoi progetti si concentrano su tematiche sociali e ambientali, raccontando le storie di comunità emarginate e di luoghi di conflitto, ricercando una narrazione visiva concepita come forma di resistenza. Le sue fotografie sono state pubblicate da importanti riviste come Politico, New York Times, The Guardian, Internazionale, National Geographic Italia, Espresso ed ha esposto i suoi progetti in Italia e all’estero. Attualmente sta lavorando a un progetto personale sulla regione italiana Friuli Venezia Giulia e a un progetto ambientale a lungo termine nei Balcani centrali.

Incontri di Fotogiornalismo - 30 Ottobre ore 19:00 - Officine Fotografiche Roma

IL REPORTAGE #60

cover 60 Il ReportageModera:
Riccardo De Gennaro  (direttore di Reportage)

Intervengono:
Fiorella Baldisserri  (fotografa)
Daniele Balicco  (docente)
Federico Tovoli  (fotografo)

Il numero 60 di Reportage apre con un’intervista di Maria Camilla Brunetti alla fotografa Paola Agosti, che racconta la sua lunga carriera, i grandi personaggi che ha incontrato, gli avvenimenti storici di cui sono testimonianza le sue foto. Segue un reportage sulla delicatissima situazione che vive l’Argentina sotto il regime del presidente iperliberista Milei (testo e foto sono di Daniele Balicco). Graziano Graziani, invece, è stato in Ucraina, tra i giovani dell’estrema sinistra, la cui posizione può essere sintetizzata con lo slogan “né con Putin, né con Zelensky”.

Il portfolio centrale, firmato da Bruno Zanzottera, è dedicato alla più grande baraccopoli africana, Kibera, situata alla periferia di Nairobi (Kenya). Con Michela Iaccarino ci spostiamo in Albania, dove gli oltre centomila bunker voluti dall’ex dittatore comunista Enver Hoxha sono stati trasformati in chioschi, mini-hotel, installazioni artistiche, rifugi per animali.

Il reportage successivo è un ritorno a Mosul, sette anni dopo la liberazione della città irachena dall’Isis: qui la giornalista Ilaria Romano racconta la vita dei bambini sopravvissuti alla guerra. Chiudono il numero 60 due servizi dall’Italia: il primo illustra le posizioni degli abitanti di Messina e di Reggio Calabria sul progetto per la costruzione di un Ponte sullo Stretto (l’autore è Federico Tovoli), il portfolio racconta la vita di una famiglia di Rimini che ha inventato il “cinema su quattroruote” per portare i film fino in Senegal (lo firma Fiorella Baldisserri).

Non mancano, come di consueto, le rubriche di Valentina Manchia (Presa indiretta) e di Valerio Magrelli (la poesia inedita), le cinque recensioni librarie, il racconto d’autore (Holbein e l’Alfabeto della morta di fannidada e Luca Ragagnin). L’editoriale del direttore Riccardo De Gennaro è dedicato alle imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti; la foto vintage ricorda i tragici fatti della Uno bianca di trent’anni fa.
(Il Reportage)

Parliamo di libri - 24 ottobre 2024 ore 19:00 - Officine Fotografiche Roma

PM550

di MICHELE FURCI

_MF0826124 OTTOBRE 20224 h. 19:00
Presentazione del libro PM550 di Michele Furci
interviene l’autore, modera FABIO MOSCATELLI

PM550 è la storia di Salvatore Furci, soldato italiano di stanza a Rodi durante la seconda guerra mondiale, ricostruita attraverso le centinaia di lettere che Salvatore si scambia con sua moglie Serafina. Mentre a casa, nella Calabria rurale, la vita segue il ritmo lento della natura, a Rodi Salvatore vive la sua guerra come un’avventura. Da questa avventura non farà ritorno: deportato dai tedeschi sul mercantile Oria, naufragherà nell’Egeo.
Trent’anni più tardi, suo nipote Michele scopre, grazie ad una trasmissione televisiva, un finale alternativo. Non tutti i naufraghi sono morti: e se suo nonno fosse uno di loro? Grazie all’incontro con il team di DER*LAB, Michele deciderà di ricostruire questa vicenda. Agronomo di professione, sceglierà, insieme alla curatrice Irene Alison, di tradurre in immagini l’epistolario di suo nonno senza allontanarsi dal suo luogo di lavoro: la serra. Attraverso le sue pareti trasparenti, darà corpo a visioni sospese tra la memoria e l’immaginazione.

Parliamo di libri - Martedì 22 Ottobre 2024 ore19:00 - Officine Fotografiche Roma

Mi serviva la luce

di Annette Schreyer

© Cristina Vatielli LR22 OTTOBRE 2024 ore 19:00
Presentazione del libro MI SERVIVA LA LUCE di Annette Schreyer
(Edizioni Postcart)

Annette Schreyer in dialogo con le artiste fotografe che hanno contribuito al progetto:
Cristina Vatielli
Sara Palmieri
Camilla Borghese
Simona Ghizzoni
Viola Pantano
modera l’incontro Irene Alison

All’età di 42 anni Annette Schreyer è colpita da un cancro. Per quindici mesi la sua vita si è come fermata, il tempo scandito solo dalla cadenza delle terapie. Non riconosce più il suo corpo, comincia a prenderne le distanze. Annette ricorre alla fotografia terapeutica, chiedendo a sette artiste fotografe (Camilla Borghese, Francesca Catastini, Stephanie Gengotti, Simona Ghizzoni, Sara Palmieri, Viola Pantano, Cristina Vatielli) di aiutarla a scoprire il suo nuovo io. Farsi guardare con fiducia. Lasciarsi descrivere per trovare una propria, possibile visione. Re-inventarsi, ri-vedersi e farsi vedere.
Mi serviva la luce non vuole raccontare la sua malattia, è un documento sulla vita che prende il sopravvento. Racconta una storia di speranza e di nuova consapevolezza, del potere trasformativo dell’arte e della condivisione.

Parliamo di libri - 15 ottobre ore 19:00 - Officine Fotografiche Roma

Elegia Lodigiana

di GABRIELE CECCONI

Immagine 115 OTTOBRE 2024 ore 19:00
Presentazione del libro ELEGIA LODIGIANA di Gabriele Cecconi
(Edizioni EMUSE)

Terra di acqua e risorgive, confine estremo della civiltà mediterranea, intrisa di mitologia greca, per migliaia di anni l’essere umano ha lavorato e bonificato la pianura lodigiana, creato un sistema di canali unici al mondo, reso le terre fertili e costruito un modello che fino a qualche decennio fa rimaneva ancora intatto nel suo aspro incanto.

La lacerazione prodotta dallo sviluppo industriale e dalla trasformazione dell’agricoltura degli ultimi trent’anni ha impresso un segno doloroso sul territorio, le cui tracce più visibili possono essere facilmente riconosciute nelle decine di cascine abbandonate, diroccate, lasciate ormai al proprio decadente destino e nel divieto di balneazione lungo i fiumi, oggi spesso troppo inquinati.
Ciò nonostante il lodigiano è ancora un territorio unico nel suo genere, caratterizzato da due elementi peculiari e dominanti, l’acqua e l’agricoltura.

La scelta di proporre un’indagine fotografica e  significativa, oltre che per le caratteristiche antropologiche di quest’area, anche per la crisi idrica che nel 2022 ha investito il nord-Italia, con conseguenze drammatiche sul tessuto economico-sociale. Generazione dopo generazione, l’acqua ha rappresentato una risorsa che ha consentito il sostentamento e lo sviluppo di un’area tra le più produttive e fertili d’Europa.
Elegia lodigiana è un lavoro che nasce da una ricerca minuziosa nella – e della – realtà lodigiana, di chi si è concesso il tempo necessario per entrare, in punta di piedi, nelle vite e nelle storie di coloro che popolano questo spazio e che, generazione dopo generazione, hanno rafforzato il proprio legame con questa terra, che ci regala un affresco permeato da una luce nitida, precisa ma sospesa, in un continuo rimando tra passato, presente e futuro.

Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Festival della Fotografia Etica e la Provincia di Lodi, è stato finanziato attraverso il bando Strategia Fotografia 2022 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.