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Mostra - Martedì 14 novembre ore 18.00 - Officine Fotografiche Roma

Volti della Pubblica Amministrazione

con le fotografie di: Andrea Boccalini, Daria Addabbo, Dario De Dominicis, Simona Filippini, Stefano Mirabella e Fabio Moscatelli.

Officine Fotografiche è stata incaricata dal Sistema dei Conti Pubblici Territoriali dell’Agenzia per la coesione territoriale di realizzare una serie di reportage sui mestieri della Pubblica Amministrazione in Italia. Sei indagini fotografiche su settori chiave per i servizi pubblici alla comunità mostrano come dietro ai dati sulla spesa pubblica ci sono le persone che ci lavorano.

I sei fotografi che hanno messo il loro sguardo al servizio di questo progetto sono Andrea Boccalini, Daria Addabbo, Dario De Dominicis, Simona Filippini, Stefano Mirabella e Fabio Moscatelli.

La mostra è visitabile Martedì 14 novembre dalle 18.00 in via Giuseppe Libetta 1.

Le analisi e i dati sul ciclo di vita della spesa pubblica italiana, che ogni anno il Sistema dei Conti Pubblici Territoriali produce e diffonde, hanno i volti di uomini e donne che ogni giorno dedicano il proprio lavoro ad attività utili per la comunità. Il ciclo parte dal versamento delle imposte e si conclude con la produzione di servizi, alcuni di carattere universale altri per categorie specifiche di cittadini. I dipendenti pubblici ottengono il legittimo compenso per il proprio lavoro grazie al contributo economico di tutti noi e per questo sono investiti di una grande responsabilità.
Ogni giorno incontriamo queste donne e questi uomini, ne incontriamo qualcuno per strada, nelle scuole, sugli autobus, nei presidi sanitari, nei parchi pubblici, nei quartieri più benestanti così come in quelli della marginalità. Incontriamo i loro gesti e i loro sguardi suscitano in noi emozioni contrastanti, fino alla solidarietà e persino gratitudine.
Vogliamo accompagnare i nostri dati e le nostre analisi con l’aiuto delle immagini, con brevi racconti fotografici in grado di rendere più vividi i numeri e le parole sulla spesa pubblica. I sei fotografi con i quali abbiamo lavorato hanno condiviso il punto di vista proposto: quello, appunto, del cittadino che incontra un dipendente pubblico che lavora per lui.
L’attenzione si è rivolta ad alcuni settori della spesa pubblica che i CPT misurano: trasporti, rifiuti, istruzione, sociale, ambiente, salute.
I fotografi Andrea, Daria, Stefano, Simona, Dario, Fabio hanno restituito immagini che conducono nei luoghi di lavoro e mettono in contatto con i volti di alcuni operatori pubblici. Scorrendo le pagine di questo libro rimane un segno che si fa memoria di tutte le volte che abbiamo incrociato uno di quei volti nei tanti incontrati.
Un segno che, fotografia dopo fotografia, si trasforma nella domanda su uno scenario alternativo: la loro possibile assenza. Un mondo nel quale i ragazzi non trovano l’insegnante in classe, il parco non viene curato, l’autobus non parte, il rifiuto non viene raccolto, la malattia non incontra il medico, la donna non trova assistenza.
Nel tentativo di rispondere a questa domanda allora i dati e le analisi sulla spesa pubblica prendono vita, si muovono, vanno incontro ai decisori politici e ai gestori degli uffici pubblici per esprimere la loro utilità: migliorare le politiche pubbliche, gestirle con efficacia ed efficienza, soddisfare i bisogni della comunità e dei lavoratori della pubblica amministrazione.
E sollecitano noi che lavoriamo per produrre conoscenza nei ventidue uffici della pubblica amministrazione che compongono il Sistema CPT, collocati in tutte le regioni italiane, a continuare il nostro lavoro e a innovarlo ogni qualvolta ne intuiamo la possibilità e l’urgenza. Noi che insieme abbiamo provato che la somma di tutti noi può far molto più del mero totale.
(Andrea Vecchia)Il progetto di Officine Fotografiche


A partire dalla sua invenzione la fotografia è stata il mezzo privilegiato a cui affidarsi per la documentazione delle attività umane, soluzione perfetta per essere testimone di traguardi raggiunti grazie alla semplicità dell’utilizzo e all’immediatezza della diffusione. In questo lodevole e ambizioso progetto commissionato da CPT la fotografia riguadagna il suo posto d’onore in quanto medium per mostrare, illustrare, e soprattutto comunicare. Ognuno dei sei settori oggetto di questa indagine è affidato ad un interprete: Daria Addabbo ha seguito una squadra di operatori ecologici durante le loro attività quotidiane, ma anche avvicinandosi con delicatezza ai momenti più intimi di preparazione e quelli della fine di una giornata.
Il lavoro di Andrea Boccalini ci conduce in un viaggio in alcune Scuole Superiori appartenenti a diverse zone della città di Roma, annullandone le distanze come se tutte le aule si affacciassero sullo stesso corridoio.
Le fotografie ci mostrano gli ultimi giorni di lezione prima dell’esame di maturità, e testimoniano quei legami stretti che si creano tra insegnanti e studenti.
Dario De Dominicis ha seguito, nelle lunghe giornate di giugno, il lavoro dei guardiaparco nel Parco Regionale dell’Appia Antica, per i quali la bellezza del contatto continuo con la natura corrisponde nella sua misura alla responsabilità della sua conservazione e trasmissione tramite le tante attività educative a cui danno vita.
Simona Filippini testimonia del lavoro quotidiano di un medico di base, il suo enorme impegno quotidiano su un territorio molto ampio in cui rappresenta un incrollabile punto di riferimento per tantissime persone, ancora di più negli anni della pandemia, che trovano nel suo studio e nelle sue visite domiciliari conforto oltre che cure.
Stefano Mirabella ha viaggiato sugli autobus e sui tram di Roma condividendo i percorsi con gli autisti di Atac, imperterriti e sorridenti in una città sempre problematica e faticosa sul fronte della mobilità, ma in cui Stefano ha saputo cogliere anche fuggevoli attimi di armonia.
Nell’ultimo reportage Fabio Moscatelli ritrae con discrezione e delicatezza le giornate di un assistente sociale del VI municipio a Roma, le situazioni dure e complesse in cui quotidianamente si trova, e la sua estrema dedizione nel sostegno ai soggetti più deboli che lo porta anche a infruttuose peregrinazioni, che più che insuccessi sono ulteriori dimostrazioni di fragilità e bisogno dei suoi assistiti.
I fotografi che hanno lavorato a questa indagine sono autori che si dedicano normalmente a progetti fotografici a lungo termine, e si sono avvicinati con rispetto e senza fretta ai loro soggetti, dedicando a ognuno il tempo necessario.
Grazie a questo approccio garbato riusciamo a vedere attraverso il loro sguardo che è alla ricerca di una storia da raccontare prima che di un’immagine, di comprensione prima che di documentazione, di persone prima che di ruoli.
Dall’insieme di questo lavoro emerge chiarissima l’umanità che, spesso dimenticata, costituisce il cuore di tutti gli apparati ai quali ogni giorno ci affidiamo.
(Marco Rapaccini)