copertina

Once were warriors di Carola Gatta

Domenica 10 ottobre il progetto Once were warriors di Carola Gatta, amica e socia di Officine Fotografiche,  ha ricevuto una menzione speciale nel contest CDPZINE del Festival di Castelnuovo Fotografia a Castelnuovo di Porto.

Complimenti da tutti noi!

Once were warriors

Appunti per un Discorso ai Poteri Forti

Vorrei sottoporvi un progetto, un progetto grandioso che ci renderà un popolo forte e potente pronto a conquistare il mondo.

Oggi siamo pericolosamente alle soglie di un nuovo Medioevo e nessuno sembra preoccuparsene.

Mentre ci crogioliamo nella nostra bolla di pace e serenità non ci curiamo delle guerre che sono attorno a noi. Guerre feroci e spietate come tutte le guerre. Guerre combattute da civiltà guerriere, da popoli che non hanno conosciuto gli agi della vita civilizzata.

Il pericolo è alle porte, dobbiamo assolutamente fare qualcosa, qualcosa di mai fatto nel corso della Storia, solo così interromperemo i corsi e ricorsi.

La Storia si ripete lo sappiamo, lo abbiamo studiato tutti, ma come è sempre accaduto in passato, i più sono incapaci di vedere i ricorsi nel proprio tempo.

Ogni volta che una civiltà guerriera e selvaggia incontra una civiltà evoluta e raffinata, l’incontro è sempre uno scontro, e alla fine dello scontro è sempre il popolo che definiremmo più civilizzato a soccombere.

È accaduto agli ateniesi nella guerra con Sparta, e dopo è accaduto all’intera Grecia quando è stata sopraffatta da Roma. I Romani, una civiltà guerriera, la Civiltà Guerriera per eccellenza. Un popolo rude e abituato a lottare per il predominio che in pochi secoli ha costruito il più grande impero della Storia. Purtroppo, come già accaduto in Grecia, la potenza e la ricchezza corrompono gli animi; arte e cultura portano con sé comodità e distrazioni. Lo scontro tra Roma e le Civiltà Guerriere del Nord Europa fu inevitabilmente fatale.

Per evitare un nuovo Medioevo dobbiamo intervenire al più presto ed eliminare tutti i fattori che indeboliscono e rendono imbelli i nostri popoli. Dobbiamo usare tutta la Scienza e la Tecnologia del nostro tempo per rendere nuovamente barbare le nostre genti, solo così potremmo essere sicuri di garantire la sopravvivenza dei nostri popoli.

Per mostrarvi il mio progetto occorre un ambiente di test, dove condurre i primi esperimenti, mettere a punto le prime tecnologie di destrutturazione ambientale e osservare l’effetto che il nuovo ambiente, non più confortevole, avrà sulle persone.

Ho scelto una città per il nostro test. Una città che alla luce di quanto detto prima assume un valore simbolico e iconico. Sto parlando della città di Roma.

È ora di finirla con dannose frivolezze come la viabilità scorrevole, i trasporti urbani, le aiuole fiorite, i parchetti con le panchine e altre amenità che impediscono lo sviluppo di un sano spirito guerriero.

È il momento di iniziare a trasformare Roma in una giungla.

Non sto parlando in senso figurato. Le tecnologie che vi mostrerò fra poco faranno crescere piante infestanti nelle più piccole crepe delle strade e dei marciapiedi, trasformeranno l’asfalto drenante in buche fangose, lo corromperanno fino a creare delle voragini, trasformeranno le scale mobili in cascate e attireranno ogni tipo di belva e parassita nei quartieri centrali e residenziali.

Si tratta per ora di prototipi, ma se, come credo, Voi illustrissimi Poteri Forti avete ben compreso l’ineluttabile urgenza del momento, con un adeguato stanziamento, tutto ciò potrà diventare realtà.

Concedetemi i fondi necessari e trasformerò Roma nella più ostile delle giungle.

Se l’esperimento, come credo, funzionerà, potremmo procedere con la trasformazione di tutta l’Europa e trasformare i nostri popoli nella prima grande Civiltà Barbaro Tecnologica, in grado di sottomettere nuovamente l’intero pianeta.