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AMI – Archivio Mobile Italiano

 

Officine Fotografiche è partner di A.M.I. Archivio Mobile Italiano con il Sostegno Di Fujifilm Italia

Qual è lo stato attuale della ricerca fotografica nel mondo non professionistico?
Può la fotografia amatoriale svolgere anche oggi un ruolo chiave nelle contaminazioni linguistiche?


Nella storia della Fotografia l’amatorialità era considerata terreno di sperimentazioni, permettendo lo sviluppo delle avanguardie. Oggi invece, dopo la diffusione di massa del mezzo fotografico, l’etichetta di “fotografia amatoriale”  è usata per descrivere uno spazio scarsamente coerente o consapevole.

Spesso si considerano  le immagini provenienti da questa sfera destinate a scolorire presto, a non trovare un posto stabile nell’impianto storico legato al mezzo.

L’idea del fotoamatore è dunque dipinta come antitetica a quella di autore fotografo.
Ma qual è invece il reale confine tra i due mondi?

AMI vuole cercare il fotografo che usa con coerenza e consapevolezza il linguaggio fotografico, finalizzandolo a un’indagine specifica sul territorio che possa essere spunto di riflessione per l’intera collettività, distinguendolo così dalla corrente di semplici esecutori autoreferenziali, appassionati del mezzo.
È fondamentale far conoscere alle giovani generazioni come avvicinarsi allo strumento fotografico, per entrare in contatto con la propria cultura ed il contesto sociale in cui vivono. E allo stesso tempo è fondamentale far dialogare nuovamente questi due mondi, per permettere contaminazioni tra professionisti e amatori.

Simone Cerio e Sara Munari attraverseranno tutto il territorio italiano raccogliendo, tramite appuntamenti prestabiliti in città e paesi, attraverso il coinvolgimento di festival, associazioni fotografiche e circoli, i lavori dei fotografi che vorranno contribuire, raccontando fotograficamente la propria parte di terra.

Verranno stabiliti annualmente itinerari che andranno a coprire tutte le regioni italiane. I cambiamenti socio-culturali, il paesaggio, la ricerca intimistica o antropologica saranno le aree tematiche guida,  che porteranno valore di osservazione e studio dell’Italia contemporanea. Il fine che ci siamo posti è quello di dedicare uno spazio museale e d’archivio originale e itinerante, che potrebbe diventare un ponte tra la fotografia e fruitori di diversa tipologia.
I docenti aiuteranno chi presenterà i progetti, ad affinare lo sguardo e la funzionalità dei propri lavori attraverso colloqui personali (letture portfolio) e workshop nelle diverse sedi stabilite sul percorso dell’A.M.I.
Le fotografie del progetto, raccolte durante il viaggio e riprese dai fotografi selezionati, saranno pubblicate singolarmente, in un catalogo, all’interno del quale, insieme alle fotografie, saranno presentate anche le fasi di sviluppo progettuale: il tutto andrà a costituire di diritto un archivio mobile.
Alla fine di ogni anno verrà costituita una tavola rotonda sul tema, composta da esperti del settore: fotografi, critici, direttori di museo e storici della fotografia realizzeranno un report scritto dei lavori selezionati, contribuendo così ad un’ampia ed approfondita riflessione sull’indagine proposta.
Il materiale raccolto verrà mostrato al pubblico durante festival e manifestazioni di fotografia organizzate su tutto il territorio, insieme ad una mostra collettiva finale.

Lo stesso troverà definitiva collocazione nel Museo di Fotografia Contemporanea (Mufoco) che lo manterrà aperto al pubblico e disponibile per visite di studenti, fotografi e chiunque voglia approfondire le sfaccettature della fotografia non professionistica in rapporto alla documentazione del territorio italiano.

Scopri come partecipare qui: https://www.archiviomobileitaliano.it/

Prossima data: 11-12-13 febbraio 2022 a Officine Fotografiche Roma.

Le iscrizioni sono aperte a questo FORM.