Gruppi di lavoro e laboratori 2017

Sabato 17 dicembre dalle 19 in occasione della mostra Visioni Gruppo #5 saranno presentati i nuovi gruppi di lavoro e laboratori per il 2017. I gruppi di lavoro e i laboratori sono delle attività gratuite riservate ai soci di Officine Fotografiche.  La serata sarà anche l’occasione per scambiarci gli auguri di Natale prima della pausa natalizia.

 GRUPPI DI LAVORO 2016-2017
  1. Roma 3.0 – Il nuovo nella città eterna

Coordinatori Carola Gatta, Claudia Tombini, Silvia Giancola

Nessuno ha mai scoperto la bruttezza tramite le fotografie.
Ma molti, tramite le fotografie, hanno scoperto la bellezza.
E il successo della macchina fotografica nell’abbellire il mondo è stato tale
che ora sono le fotografie, e non il mondo, il modello della bellezza.
Susan Sontag, Sulla fotografia.

L’immagine di Roma lavora da sempre con un tempo lunghissimo, dove l’antico, perennemente attuale, ne garantisce bellezza ma anche fissità. Roma è antica, barocca e moderna allo stesso tempo, così come è innovativa e conservatrice, abbandonata e vitale. Le diverse essenze si sovrappongono a tal punto da renderne quasi impossibile un’interpretazione che non si limiti al parziale.

Tanto vale decostruire l’immagine della città e rimontarla secondo la visione che vogliamo cercando gli aspetti che più ci interessano. Solo un confronto attento con quanto di nuovo è presente può reindirizzarci alla costruzione di una sua nuova immagine capace di reggere il confronto con quella di altre città europee.

Partendo da una mappatura di quanto a Roma realizzato dal 2000 in poi, mappatura che si amplierà in itinere grazie anche al contributo di ogni partecipante, l’obiettivo del gruppo sarà restituirne un’immagine positiva e moderna: una nuova realtà metropolitana forse ancora latente ma piena di promesse in parte già realizzate.

Non vogliamo realizzare immagini “cartolina” della città, né ci vogliamo limitare ad una sua descrizione architettonica, ma mettere in evidenza la relazione tra queste nuove opere, chi le vive e la città tutta.

“Del resto ognuno ha una sua interpretazione diversa di quel che legge o conosce: questa interpretazione è la sua verità: infinite verità, dunque: questa la mia, o le mie.” (Gio Ponti, Amate l’architettura)

  1. Aree di quiete nella città

Coordinatori Carlo Bertana, Elisa Tomaselli

Ci sono a Roma nei posti più impensati isole insospettabili di quiete e benessere, piccole piazze, giardini di piccole dimensioni, baretti, luoghi inclassificabili dove il gioco o l’isolamento o anche pacata compagnia, offrono una realtà benefica. Piccole isole o “oasi” a contrasto con la metropoli in movimento. Spesso incredibilmente vicine alla città caotica ma felicemente non contaminate.

Per questo scopo ovviamente la città è dotata di Parchi e aree verdi. Ma la particolare struttura urbana e la millenaria stratificazione di Roma hanno favorito la creazione di altre tipologie di luoghi, nei quali magari si può respirare il profumo delle piante da frutto in fiore o godere di bellezze architettoniche celate. Giardini interni di palazzi storici e non, vecchie corti o cortili di luoghi di culto, vicoli dell’antico sistema viario, aree dismesse, orti cittadini o altro, divenuti in qualche modo luoghi dove il tempo rallenta.

Alla ricerca, quindi, di questi angoli più silenziosi il progetto si propone anche di mettere in luce la convivenza di stili di vita urbano diversi; ritmi frenetici verso ritmi più tranquilli, laddove in qualche modo coesistono/ si sfiorano.

  1. La città “accidentale”

Coordinatore Massimiliano Miotti e Luca Remotti

Questa città, sebbene grande, non sembra affatto una capitale
Charles de Brosses, Viaggio in Italia (1739-1740)

Questa capitale, sebbene grande, non sembra affatto una città
Italo Insolera, Roma Moderna – Un secolo di storia urbanistica 1870-1970

I baraccamenti ed i borghetti sorti a partire dal secondo dopoguerra non esaurirono il fenomeno dell’abusivismo di “necessità”. Al contrario, dagli anni ’60 in poi, a Roma sotto l’impulso dell’emergenza abitativa tutto sembra poter essere abusivo. Roma è incontenibile, si espande ovunque al di fuori del nucleo storico. Senza regole. La spontaneità ha ampi spazi di affermazione.

In genere i lottizzatori cominciano con il tracciare le strade e con lo spianare il terreno. Devastano gli storici paesaggi della Campagna Romana e molto spesso distruggono aree archeologiche ancora sconosciute ed inestimabili. Una volta riusciti ad ottenere acqua e luce, il più è fatto e il terreno può essere venduto a prezzi congrui per aree fabbricabili. Il lottizzatore sparisce e l’acquirente inizia a costruire. Come? Come può e come meglio gli pare.

Negli anni Settanta inizia l’era degli interventi programmati di edilizia popolare che hanno dato vita a vere e proprie enclave nel territorio urbano. Infine arrivano, ai nostri giorni, le lottizzazioni di “prestigiose dimore immerse nel verde”. Si è creata così una città multiforme, disomogenea, caotica, casuale, sia sotto il profilo edilizio-architettonico che sotto quello della struttura sociale dei suoi abitanti.

È una nuova città che si è incuneata come lava calda tra le testimonianze ininterrotte di oltre duemila anni di storia e tra territori ancora selvaggi dell’Agro Romano. Spesso sommergendo tutto con la sua onda distruttiva.

Con riferimento a questa città “accidentale” il progetto si pone l’obiettivo di scoprire, di indagare e – attraverso la fotografia – di documentare/rappresentare:

  • I punti di intersezione più lampante tra ciò che c’era e ciò che si è aggiunto, tra ciò che deperisce e ciò che rinasce;
  • Il continuo rimescolamento di tempi e di spazi;
  • La contraddizione tra ciò che avrebbe dovuto/potuto essere e ciò che in realtà è (stato).

Una indagine per tentare di fornire anche ai romani di questa parte della città la giusta consapevolezza dei luoghi che abitano.

 

LABORATORI 2016-2017
  1. Macro&close-up

Coordinatori Liliana Ranalletta, Antonio Russo, Stefano Majolatesi

In questo laboratorio ci addentreremo nella fotografia macro & close up cercando di sviluppare la capacità di osservare attentamente le cose, comprese quelle che nella vita di tutti i giorni consideriamo banali.

Oltre ad una buona capacità di osservazione, pazienza, sensibilità e predisposizione occorre raggiungere un discreto livello di specializzazione tecnica.

Addentrarci in questo piccolo mondo ci permetterà di conoscere come sono fatti gli oggetti e scoprire realtà ben più complesse di quella visibili ad occhio nudo.

Oltre alla macro naturalistica cercheremo altre tipologie di soggetti sui quali mettere alla prova le nostre capacità espressive.

In natura immagini come un tronco o la corteccia di un albero possono contenere aspetti fortemente grafici. Oggetti di uso domestico possono essere decontestualizzati e reinterpretati, dando vita ad immagini astratte di grande impatto visivo.

Non cercheremo di realizzare immagini dal contenuto scientifico o che siano solo tecnicamente corrette, ma foto in grado di colpire per contenuto, originalità e creatività.

Noi coordinatori del gruppo quest’anno sentiamo l’esigenza di alzare l’asticella della qualità, visto che frequentiamo un’associazione che produce lavori di alto livello, spronare e guidare i partecipanti nella ricerca di nuove forme d’espressione.

Ogni partecipante al gruppo produrrà un proprio portfolio tematico che sarà il frutto di una ricerca e di una esigenza d’espressione personale  in quanto ogni fotografo non risolve il proprio cammino con foto singole ma con un progetto che testimoni il percorso fatto.

Per i nuovi iscritti e per quanti ne sentano il bisogno ci sarà sempre uno spazio per migliorare la tecnica o per appropriarsene.

Per chi voglia intraprendere la via del b/n e della lavorazione in camera oscura sarà disponibile Paolo Schneider Graziosi.

Il laboratorio è limitato a 20 partecipanti.

  1. La visione e il suo doppio

Coordinatore Ivan Festa

Il laboratorio intende individuare la dinamica della necessità fotografica attraverso la presa di consapevolezza e l’accettazione del processo creativo nascosto. Si rivolge a coloro che sentono di aver raggiunto un limite e sono spinti a voler varcare la “soglia” in qualche modo. I partecipanti incontreranno 8 tematiche da sviluppare:

  • Il doppio e gli scarti.
  • La macchina del tempo.
  • L’errore come elemento fondante.
  • La punteggiatura nelle immagini.
  • La bellezza e il dubbio.
  • Passaggi e metamorfosi.
  • La percezione di sé nello spazio.
  • Coerenza e contrasto.

Il laboratorio è aperto a 10 partecipanti ed è rivolto a fotografi che abbiano conoscenze del mezzo fotografico almeno equivalenti ad un corso intermedio e abbiano confidenza con la progettazione di un lavoro a medio termine. Per tutti gli interessati, un incontro preliminare è fissato mercoledì 21 dicembre alle ore 19. Il laboratorio inizierà mercoledì 11 gennaio 2017, con incontri ogni 15 giorni, sempre di mercoledì, dalle 21 alle 22.30 (salvo nel mese di febbraio, che avrà un solo incontro, mercoledì 15 alle 19).

Il tema del laboratorio

fusionel1009957L’esistenza del concetto di doppio e i suoi rapporti con la fotografia sono stati spesso affrontati in maniera esclusivamente formale. Si parla doppio come altra rappresentazione di sé, di riflesso, di specchio, relegandolo tutto questo al mondo dell’ombra. Questo tema non è stato affrontato nelle sue eventuali implicazioni filosofiche o psicoanalitiche, ma viene utilizzato come linea guida che permetta di analizzare determinati elementi del linguaggio in fotografia.

Il nostro scopo invece sarà determinare che l’elemento del doppio non solo è presente, ma preme per essere riconosciuto e rappresentato. Esso spesso viene valutato come un errore o semplicemente come lo scarto di una logica precostituita, traducendo come efficaci solo alcuni elementi in fase di analisi delle proprie come delle altre opere. La visione invece verrà considerata come un limite da superare, un ostacolo al “momento” e alla costituzione del nostro alfabeto espressivo. Non considereremo quindi questo come unico elemento di rappresentazione della realtà.

Il gruppo di lavoro traccerà un percorso attraverso la presa di consapevolezza del processo creativo, dei codici costruttivi, degli elementi grafico formali nel tentativo di affermare e riconoscere attraverso le immagini una parte della propria “identità”. Non ci sono vincoli, ognuno si confronterà con il tema in modalità intima e differente proprio per la natura stessa della ricerca. Portare questo fino all’eccesso diventerà quasi naturale.

Tutti i profili serviranno a comporre un unico viaggio tra immagini e toccheranno vari generi profondamente diversi, ma che insieme riusciranno a rappresentare ed evidenziare la presenza del tema in un unico percorso visivo…