Workshop con Christopher Broadbent
Quando: sabato 20 gennaio 2018
Orario: dalle 10 alle 17:30
Costo: 100 euro
Partecipanti: max 15
Chistopher Broadbent, in un workshop di una giornata, offrira’ ai partecipanti la sua esperienza pluriennale nella ideazione e creazione di foto di Still Life in studio, partendo dalle sue composizioni di ‘Natura Morta': spieghera’ come si mette insieme una ‘Natura Morta’, quali sono i pochi ed essenziali elementi che bisogna avere in mente per comporre una foto di Still Life.
Il workshop si articolera’ in due parti: una prima parte presso Officine Fotografiche Roma in cui Broadbent espone le sue fondamentali regole teoriche per accostarsi alla fotografia di oggetti;
La seconda parte del workshop prevede una trasferta alla Galleria del Cembalo, in Largo Fontanella di Borghese, 19 (www.galleriadelcembalo.it) dove, fino al 2 Febbraio 2018, saranno esposte circa 30 opere del fotografo inglese: occasione preziosa per visitare una mostra insieme all’autore delle opere e scambiare con lui impressioni, idee, dubbi.
Al workshop sono benvenuti tutti gli appassionati di Still Life, sia amatori che professionisti, ma anche fotografi con un focus diverso, cosi’ come artisti e professionisti in discipline visive diverse dalla fotografia che beneficeranno molto dall’insegnamento di Broadbent, ricco di visioni artistiche e, al tempo stesso, molto pratico da un punto di vista operativo.
Programma:
Slideshow di presentazione e analisi del lavoro di Christopher Premessa: Gli studenti devono capire il ‘salto di corsia’ che compie la fotografia quando diventa “opera” appesa al muro, oggetto di ‘arte borghese’, con tempi di lettura prolungati nel tempo. Broadbent inoltre introduce e riflette sui concetti di: mancanza di astrazione nel soggetto fotografato, simboli palesi e istantaneità.
Introduzione:
La metrica dello Still Life: la fotografia come la poesia. In questa parte del workshop Broadbent spiega il concetto di “metrica visiva” che ha resistito per tanti secoli. Illustrera’ la sua struttura semplice e riconoscibile che si compone di una presentazione ortogonale, piani prospettici orizzontali e disegno in chiaro-scuro.
Sviluppo:
1: La scuola Obiettivi della lezione sono: padroneggiare le regole accademiche (prima di scartarle); imparare il disegno, l’ombreggiatura e la prospettica; capire come l’interpretazione non è altro che la descrizione ma con distacchi tonali minimali.
2: La luce Dice Broadbent sul tema: “La sorgente della luce è una sola e fissa. Punto. Non si ‘mette’ la luce. La messa in scena è subordinata alla luce. Le cose trovano posto dove la luce e l’ombra creano i distacchi tonali. La composizione è come un ‘sudoku’: in questo consiste la ‘luce naturale’”.
3: La struttura In questo step del workshop si arrivera’ a sviscerare quella che e’ la struttura base della fotografia di Still Life, che è concepita come un palcoscenico, una scenografia in uno spazio ridotto, costruiti per un osservatore privo di visione binoculare.
La premessa di Broadbent e’ che lo Still Life lavora sulla percezione inconscia dello spazio, quindi per orientare l’osservatore rispetto a questa scena bi-dimensionale si ricorre alla convergenza di piani prospettici orizzontali e piccoli distacchi spaziali.
Esiste un oggetto che funge da ancora di stabilità della struttura ed è come un attore principale, una figura madre alla quale si appoggiano gli attori secondari, anche instabili, in cerca di zone chiare o scure per disegnarsi i propri contorni.
4: ‘Ci vuole un briciolo d’idea’ Christopher Broadbent dice: ‘Ci vuole un briciolo d’idea’, cioe’ per resistere appesa al muro a lungo, la fotografia deve contenere un’idea appena accennata. Il fotografo sviluppa la sua personale visione di “Arte per Arte” dopo decenni di mestiere a servizio della comunicazione commerciale.Presentazione di un repertorio di immagini.