Tell it like it is di David Alan Harvey | FotoLeggendo 2016
a cura di Diego Orlando
La mostra è realizzata con il contributo di Fujifilm
Tell It Like It Is fu pubblicato per la prima volta nel 1968, ma era un libro destinato ad essere ripubblicato. È uno scorcio fotografico su di un’altra epoca e allo stesso tempo un pezzo della storia di una famiglia nera nell’America degli anni ‘60.
“Nel 1967 avevo 23 anni, stavo per laurearmi in giornalismo all’Università del Missouri, e mi ero da poco sposato. Il mio primo figlio Bryan aveva solo 7 mesi. Non avevo denaro, come fotografo ero sconosciuto e non avevo alcun mentore. Al tempo negli Stai Uniti due erano i principali temi che scuotevano la società, la guerra del Vietnam e il movimento per i diritti civili.
I fotografi così detti “impegnati” erano tipicamente focalizzati sull’uno o l’altro. Il mio amico Charles Hofheimer mi propose di fare assieme un libro sulla vita di una famiglia nera. Lui stava lavorando con un’organizzazione locale impegnata nel migliorare le condizioni di vita delle famiglie nere che abitavano i quartieri disagiati di Norfolk, in Virginia. Saltai diretto sull’idea. Invece che fotografare quello che era conosciuto come il ghetto di Berkley a Norfolk, decidemmo di fare un photo essay su una sola famiglia disposta a collaborare. James Liggins e sua moglie Callie ci aprirono le loro porte. Avevano sette figli di età comprese tra i 2 e i 15 anni. I Liggins vivevano in un piccolo appartamento in un caseggiato di 5 piani. Per circa un mese io spesi tutto il mio tempo con loro. Direi che mi presero letteralmente con loro. Spesso Callie faceva per me il letto sul divano nel soggiorno e così io mi immersi totalmente nella storia. Avevo una camera oscura nelle vicinanze, a casa della famiglia Hofheimer: facevo fotografie, sviluppavo, stampavo e vivevo la storia.
L’estate finì. Dovevo tornare al college. Il mio compagno di stanza del liceo, Masaaki Okada, accettò di fare il design e Charles fece l’editing. Non vidi layout e selezione fino a che il libro non fu finito e io ricevetti una copia di Tell It Like Is is in Missouri. Il libro aveva un prezzo di 2 dollari e i soldi erano destinati alla Norfolk Ministerial Association per essere usati per cibo e vestiti per le famiglie disagiate.
Verso la fine del 2014 ebbi modo di riconnettermi con i Liggins, Non avevo solo perso i contatti ma entrambi, Charlie ed io, nemmeno ricordavamo i loro nomi. Erano passati 48 anni, la vita con le nostre famiglie e tutte le altre cose. Avevo girato il mondo per scattare più di 40 storie per National Geographic ed ero entrato alla Magnum. Insomma questo progetto fu sepolto e dimenticato fino ad ora. Grazie al Norfolk Virginan Pilot che fece una storia su di me in cerca della famiglia Liggins, fui in grado di ritrovarli. Adesso io e i Liggins siamo amici. Esattamente come lo eravamo quando loro con gentilezza mi aprirono le porte nel 1967.
Biografia
Nato a San Francisco nel 1943, David Alan Harvey è cresciuto in Virginia. I suoi libri Cuba (1999) e Divided Soul (2003) catturano le radici culturali che legano e le Americhe alla penisola iberica. Living Proof (2007) esplora la cultura hip-hop. Nel 2012 ha pubblicato (Based on a True Story) in collaborazione con il figlio. Bryan Harvey. All’età di 23 anni, David documentò la vita di una famiglia nera a Norfolk, in Virginia: il libro che ne è derivato, Tell It Like It Is, pubblicato nel 1967, è stato ripubblicato nel 2015. Il suo libro più recente è Jeju Haenyeo (2015), sulle “donne del mare” dell’isola di Jeju on Corea del Sud. Il suo lavoro è stato esposto nelle gallerie e musei di tutto il mondo. Per National Geographic magazine ha scattato più di 40 storie dal 1973. Ha fondato e dirige BurnMagazine e BurnBooks, che ospitano il lavoro sia di meastri della fotografia che di fotografi emergenti. Harvey è entrato alla agenzia Magnum nel 1993 e ne è diventato membro effettivo nel 1997. Vive negli Outer Banks, in North Carolina.
Info mostra
Inaugurazione
Venerdì 10 giugno 2016 alle 18.00
Luogo
Officine Fotografiche – Via Giuseppe Libetta, 1 – Roma
Orari
Lun – Sab: 10.00 – 20.00
Dal 10 giugno al 2 luglio 2016
domenica chiuso