LULLABY AND LAST GOODBYE
Giovedì 26 ottobre alle ore 19 presenteremo il nuovo libro di Pierluigi Ciambra “Lullaby and Last Goodbye” con il giornalista Agostino Maiello. Lullaby and last goodbye è un fotolibro autobiografico che, attraverso l’uso di immagini d’archivio e originali, affronta le tematiche del lutto, della rielaborazione dello stesso attraverso la ricerca fotografica e del rapporto tra padri e figli. Mentre osservo le fotografie scattate da mio padre e rivisito i luoghi della mia infanzia nascosti nella mia memoria, recupero coscienza del rapporto con i miei genitori, della nostra vita e di come la mia infanzia non sia stata patinata e limpida come quella descritta in esse, ma piena di crepe.
Quando sono nate le mie figlie ho rivolto il mio obiettivo verso la mia famiglia e ho capito il desiderio di mio padre, anzi la sua esigenza, di conservare la memoria di quegli attimi, di farli vivere per sempre.
Così ho iniziato a fotografarle quotidianamente, riscoprendo insieme a loro la purezza magica dell’infanzia. Le bambine crescono, scoprono un mondo ai loro occhi incontaminato e lo fanno con la libertà di chi svela enormi misteri senza schemi e congetture, con l’ingegno istintivo della curiosità infantile, coinvolgendoti nella loro realtà fiabesca. Grazie a loro il mio sguardo si approfondisce e cambia. Esso divento specchio dell’anima e, mettendosi in ascolto dell’altro, si trasforma.
La fotografia diventa un medium che mi permette di entrare nel loro mondo, di esplorarlo, di conoscerlo e cristallizzarlo, ricordando la mia infanzia e permettendomi di riempire l’assenza e di esorcizzare la morte. Raccontare il loro sguardo sul mondo e, al tempo stesso, mettere a nudo la mia ricerca interiore e il processo di riconciliazione con il mio passato sono le motivazioni alla base di questo mio progetto fotografico.
Attraverso metafore e messe in scena ripercorro i passi compiuti, osservo la magia dell’infanzia e trasformo i loro corpi in memoria, le loro esistenze in icone eterne e immortali. Le immagini d’archivio di mio padre, i disegni e i testi scritti dalle bambine e le mie fotografie sono tre punti di vista che si intrecciano in una struttura narrativa non lineare che inizia con il lutto e la morte e progredisce esorcizzando dubbi e paure attraverso la rivalutazione della storia personale e del punto di vista sulla realtà. Come in un puzzle da risolvere, dove pezzi sparsi creano significato, padri e figli risultano connessi nell’esplorazione e condivisione dei loro mondi.