I campi del dolore – una mostra di Emilio D’Itri
In occasione della giornata della memoria – 27 gennaio 2022- Inaugura sabato 22 gennaio alle 16.30 al Centro Arte e Cultura di Ladispoli la mostra “I campi del dolore” di Emilio D’Itri.
I campi del dolore” è un racconto per immagini realizzato nei campi di sterminio di Dacau, Mauthausen, Auschwitz in occasione dei 60 anni dalla liberazione dei Campi.
Il motivo di questo viaggio è da ricercare sicuramente nel mio desiderio di affrontare una delle pagine più crudeli della storia recente. Da sempre attraverso i racconti, le immagini dei film e le testimonianze ho sentito la voglia di comprendere, di capire, e soprattutto di non far dimenticare, attraverso le immagini, quello che 60 anni fa veniva alla luce.
Difficile spiegare le sensazioni che ho provato nell’attraversare i Lager, sicuramente un senso di smarrimento, di incredulità, un pensiero forte e la domanda: come può l’uomo che si reputa uomo aver organizzato una simile macchina di morte?
È stato un peregrinare muto, in silenzio con gli occhi a fissare tutto quello mi circondava, mentre dentro di me mille domande trovavano spazio e le risposte le cercavo osservando, toccando con mano, respirando i profumi, ascoltando il rumore del vento tra le foglie e cercando per un momento di essere vittima e testimone di quegli anni.
Ho provato ad ascoltare le grida di dolore, ad immaginare le mani tremanti delle vittime dei campi, i loro passi incerti, i loro sguardi persi nel vuoto attraverso finestre che affacciavano nel nulla, e ho cercato di dare vita a queste sensazioni fotografando gli oggetti, le mura graffiate, gli alberi, le baracche, i letti, che ora non sono solo elementi, ma testimoni e compagni della loro morte.“I campi del dolore”, così, vuole essere un grido per non far dimenticare rivolto a quegli uomini che oggi pensano che tutto è passato e alle generazioni future; vuole essere un tributo a quelle popolazioni, prima fra tutte quella Ebraica, che hanno pagato con il sangue la follia dell’essere umano; e vuole anche essere una preghiera per il riaffermarsi della vita, perché tutto questo non accada mai più.
Che uomo è quello che non ha più un’anima da mostrare, che uomo è, l’uomo che si è macchiato della presunzione di cancellare l’anima altrui
- ore 16.30 Ingresso alla Mostra
- ore 17.00 Conferenza del Prof. Settimio La Porta Gli Ebrei nella Storia” Letture di poesie dei bambini di Terezin