I sogni li spendo per strada
intervengono: Dario Coletti e Mario D’Amico.
Mercoledì 29 settembre alle 19 presentiamo a Officine Fotografiche Roma il libro di Liliana Ranalletta “I sogni li spendo per strada” all’incontro interverrà Dario Coletti.
Per accedere alla presentazione editoriale bisogna essere muniti di green pass.
L’EVENTO HA RAGGIUNTO LA CAPIENZA MASSIMA: https://forms.gle/zPoEcZuBoXe4KLZi8
Il Trullo è una borgata posta all’estrema periferia sud-ovest di Roma. E’ tra le suddivisioni urbanistiche più popolose dell’area metropolitana di Roma.
Un luogo pieno di contraddizioni dove, nel tempo, ad un’incuria istituzionale, gli abitanti sono stati chiamati a una reazione identitaria e orgogliosa che ha assunto diversi caratteri: quando di tipo politico e organizzativo e quando di tipo espressivo. Azioni che sono state condotte da gruppi di azione artistica come “i poeti der Trullo” e i “pittori anonimi del Trullo” .
Ogni gesto rappresenta l’impegno a non volersi arrendere al degrado, la determinazione nella riconquista della dignità.
Mario D’Amico rappresenta un simbolo di questo sentimento. Mario è un proletario nobile, un animatore, una persona riconosciuta all’interno del tessuto sociale della borgata, un’artista anarchico, un poeta irregolare che nell’atto poetico e nel sogno individua la sua ragione di vita. Da alcuni anni, da corpo ai suoi desideri dipingendo i muri del quartiere dove vive, è un’azione quotidiana che vive come un compito tra il pensiero e l’azione.
L’obiettivo di questo agire complessivo è quello di capovolgere un immaginario stereotipato della periferia che la descrive come un luogo accentratore di problemi e degrado trasformandolo, attraverso l’uso dei colori e l’arte dell’incontro, in un luogo di bellezza, metafora di una solidarietà concretizzata in decenni di convivenza.
E così i colori invadono vie, scuole, centri anziani, case, scale conferendo un’anima a quei muri mentre cancellano, le brutture e le infamie, lasciando spazio solo alla poesia.
È un oceano di colori che esalta i valori della socialità, dell’apertura agli altri. È energia positiva.
Come in tutte le belle storie Mario inizia la sua impresa da solo, senza economia, ma ha fiducia da vendere che è essa stessa opera di bellezza e che domina il suo pensiero. Impara da subito che quando si inizia un viaggio nella coscienza non si è mai da soli e in poco tempo attorno a questa solitaria presenza altre tesserine si uniscono a comporre un umano puzzle colorato e così si salda il sodalizio tra artisti indipendenti e spontanei fino alla creazione del gruppo dei Pittori Anonimi del Trullo. Oggi questa è una realtà che rappresenta il potere creativo della borgata, chiunque passeggi accanto ai muri del Trullo non può non esserne coinvolto.