In conversazione con Simona Filippini
Giovedì 18 aprile alle ore 18.30 vi aspettiamo a Officine Fotografiche con Tony Gentile e Simona Filippini.
Partiremo da Palermo, dove negli anni ’90, Tony Gentile realizza il suo vasto archivio di immagini iconiche note a tutti, diventando poi staff photographer di Reuters e viaggiando in tutto il mondo al seguito di due pontefici e della Nazionale di calcio, per arrivare poi ai progetti in corso di realizzazione. Un’occasione per parlare delle trasformazioni che il linguaggio fotografico ha avuto nella comunicazione delle news degli ultimi tre decenni.
Incontro aperto a tutti
Patrizia Genovesi
Seminario su Luigi Ghirri a cura di Patrizia Genovesi
Ingresso riservato ai soci in regola con il tesseramento 2024
Franco Zecchin. Prefazione di Roberto Andò
Dal 1975 al 1994 Franco Zecchin ha condiviso con Letizia Battaglia la vita privata e professionale in cui si univano la passione per la fotografia e l’impegno militante, in rapporto con la drammatica attualità siciliana di quel periodo. Quaranta ritratti ripercorrono quegli anni in cui, accanto al giornalismo trovavano spazio il teatro e il lavoro all’interno dell’ospedale psichiatrico, il mondo della fotografia internazionale, la scoperta di altri luoghi, i ruoli pubblici, la politica e il quotidiano. Quaranta ritratti attraverso i quali Franco Zecchin restituisce un’immagine di Letizia Battaglia umana e lontana dai clichés.
Franco Zecchin
Nato nel 1953 a Milano, nel 1975 Franco Zecchin si trasferisce a Palermo, dove diventa fotografo professionista, lavorando sulla mafia, la corruzione politica e le condizioni sociali in Sicilia. Nel 1977, con Letizia Battaglia, crea il primo Centro Culturale per la Fotografia situato nel sud dell’Italia e, nel 1980, è tra i fondatori del Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”. Fa teatro e realizza film all’interno dell’ospedale psichiatrico di Palermo.
Nel 1988 diventa membro “nominé” dell’agenzia Magnum. Tra il 1989 e il 1991 conduce un’inchiesta fotografica sui rapporti tra inquinamento industriale e salute pubblica in Slesia (Polonia). Nel 1991 inizia una ricerca fotografica sul nomadismo e l’uso delle risorse ambientali lavorando per alcuni anni su una decina di società in diverse parti del mondo.
Oggi vive e lavora in Francia dove, insieme alle attività di formazione alla fotografia, continua a esplorare il rapporto tra territorio e pratiche sociali attraverso la fotografia.
Le sue foto fanno parte delle collezioni dell’International Museum of Photography di Rochester, del MOMA di New York e della Maison Européenne de la Photographie a Parigi.
https://francozecchin.com/
con Tiziana Faraoni, Augusto Pieroni e Stefano De Luigi
IL BEL PAESE
Un lavoro di Stefano De Luigi durato nove mesi. Un lungo viaggio lungo la penisola, dividendo il suo itinerario in quattro tappe: da Trieste ad Ancona, da Ancona a Metaponto, da Metaponto a Roma e da Roma a Ventimiglia.
Volume edito da L’Artiere.
Alla presentazione intervengono: Stefano De Luigi (fotografo e autore) – Tiziana Faraoni (photoeditor de L’Espresso) - Augusto Pieroni (critico e storico della fotografia)
INGRESSO LIBERO
Gaetano De Crecchio
Lunedì 18 marzo alle ore 19, in vista del nuovo corso di Fotografia Alter-nativa, terremo una lezione aperta con Gaetano De Crecchio.
Cos’è la fotografia sperimentale.
Cosa significa sperimentazione.
La tecnica, la forma e il messaggio.
La logica dell’errore.
La sperimentazione è ovunque.
A cura di Patrizia Genovesi e Dario Pontuale
Alessandro Penso e Scatto Libero
Emilio D'Itri
Il progetto nasce da un laboratorio fotografico svolto al Carcere di Rebibbia – Terza Casa dal fotografo Alessandro Penso con il supporto di Scatto Libero che alla Terza Casa ha portato avanti progetti fotografici e didattici per tre anni, dal 2016 al 2019.
Ogni partecipante aveva a disposizione uno scatto con Polaroid e su ogni stampa poteva intervenire materialmente e graficamente per modificare la foto, agendo sia sulla cornice che sul soggetto, alterandone quindi la realtà e il significato con la possibilità e l’obiettivo di trasformare la quotidianità in altro, di riempire i vuoti della vita carceraria con nuovi elementi, di lanciare e lasciare un messaggio a un potenziale mondo esterno.
Ogni scatto ha la prerogativa di essere libero sia nell’immagine che nelle parole dando così sfogo alla creazione di 31 istantanee ricche di un’evoluzione personale e creativa. Il titolo della mostra prende il nome dalla frase scritta sopra una delle polaroid, che rafforza il grido di speranza che si vive nel contesto del carcere. Aspettando l’onda, per cavalcarla, per farmi trasportare più in là, per domarla, per apprezzare il vento sulla faccia, una nuova vita, un nuovo tempo.
Di seguito il programma della serata del 29/02/2024
ore 18: visita guidata con autore Jarno Iotti
ore 19: talk con l’autore Jarno Iotti ed i musicisti Max Cottafavi e Gigi Cavalli Cocchi, membri dei Clan Destino (gruppo storico di Ligabue con il quale ha inciso i primi 4 album). Presentazione del libro “Il respiro del tamburo” di Gigi Cavalli Cocchi. Modera l’incontro Federico Raponi (Tutta Scena e dal 2001 collaboratore del Festival di Teatro Politico di Rocca Sinibalda).
dalle ore 20: sarà possibile godere di un buffet gratuito offerto dal Circolo degli Illuminati nello spazio del garden adiacente alla mostra, nonché partecipare ad una sessione di ritratto durante la quale si potrà essere immortalati da Jarno Iotti con una chitarra iconica di Ligabue. Gradita la prenotazione qui https://forms.gle/cQPUwBUbUQCjUyvP6
ore 21.30: presso il Circolo degli Illuminati, concerto free dei “6000watt”, poliedrica rock band romana tributo a Luciano Ligabue e Clan Destino, affezionata alle sonorità ricercate di quel periodo artistico, che da questi ultimi ha ricevuto apprezzamenti. Special Guest Max Cottafavi e Gigi Cavalli Cocchi, membri dello storico gruppo i Clan Destino.
Il 15 dicembre alle ore 18.30 inauguriamo la mostra finale con i lavori realizzati dai gruppi di lavoro 2022/2023
Le foto saranno messe in vendita e il ricavato sarà devoluto in beneficenza. Con l’occasione faremo un brindisi di Natale per salutarci prima delle feste.