Invito Phaos
Progetto editoriale - Lunedì 29 novembre ore 19 - Officine Fotografiche Roma

Phaos - Presentazione casa editrice

a cura di Massimo Siragusa e Giuseppe Rosalia

Lunedì 29 novembre alle 19 presentiamo il progetto Phaos Edizioni che nasce dalla volontà di due amici – Giuseppe Rosalia, grafico e Massimo Siragusa, fotografo – e dalla loro passione per i libri.

Per partecipare prenotatevi qui: https://forms.gle/T8FgJy3NQL4PCfWs6

E’ una piccola casa editrice artigianale, che crede che i libri siano oggetti preziosi, contenitori di sensibilità e bellezza. Rilegature fatte a mano, utilizzo di carte particolari, attenzione all’ambiente e al territorio e, al centro di tutto, la fotografia. Questi sono i principi e i valori fondanti di Phaos.

Il legame con la propria terra, la Sicilia, è un punto di forza identitario che caratterizza la casa editrice. Per questo con Phaos collaborano le migliori professionalità artigianali locali, in modo da dare vita ad un prodotto editoriale che abbia alle spalle tutta la ricchezza culturale e visiva che questa terra sa esprimere. Da qui, però, noi di Phaos vogliamo che i nostri libri partano alla scoperta del mondo, per conoscere per farsi conoscere.

Crediamo nel potere narrativo di progetti che pongano al centro un luogo e che sappiano raccontare identità, trasformazioni ed emozioni. Non importa se il punto di partenza sia un territorio fisico, geografico o, al contrario, un luogo dell’anima. Crediamo nei progetti autoriali, che diano una visione del mondo personale e profonda. Crediamo, infine, nella necessità di valorizzare i nuovi talenti.

Per chi avrà qualcosa da dire, le porte di Phaos non saranno mai chiuse.

Invito_NYJS-Talk-Boccalini
Eventi in occasione della mostra NY Jazz Stories - - Officine Fotografiche Roma

Note Fotografiche

a cura di Emilio D'Itri

In occasione della mostra NY Jazz Stories di Andrea Boccalini, Emilio D’Itri ha ideato una piccola rassegna chiamata Note Fotografiche, ideata per presentare libri fotografici legati alla musica e una visita guidata alla mostra.

Il 18 novembre alle 19 Francesco Faraci presenterà il suo libro “JOVA Beach Party: cronache da una nuova era”, il 26 novembre ci sarà la visita guidata della mostra NY Jazz Stories alle 19 con Andrea Boccalini, tra racconti e storie il 3 dicembre alle 19 Daria Addabbo insieme a Gino Castaldo presenterà il suo volume “This Hard Land” – un viaggio fotografico nei luoghi delle canzoni di Bruce Springsteen.

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Presentazione editoriale - lunedì 22 novembre 19 - Officine Fotografiche

Freelance sulla Strada -Caio Mario Garrubba

Lunedì 22 novembre 2021 alle 19,00 presentiamo il catalogo della mostra di CAIO MARIO GARRUBBA “FREElance sulla strada” ideato e realizzato da Archivio storico Luce /Cinecittà e pubblicato da Cinecittà SpA per la mostra al Palazzo Merulana – Roma (9 ottobre – 28 novembre 2021).

Numero massimo di partecipante a questo evento: 50
Form di registrazione all’evento qui.

 


Caio Mario Garrubba è stato uno dei più importanti fotoreporter italiani, un maestro che ha ispirato con la sua opera generazioni di fotografi. Purtroppo questo riconoscimento, se si esce dal cerchio ristretto degli addetti ai lavori, non è stato sufficiente a dargli il giusto peso, la giusta collocazione nel panorama della fotografia italiana e non solo.

Questo libro, insieme alla mostra Caio Mario Garrubba FREElance sulla strada di cui ne è il catalogo, intende riscoprire questo grande autore e valorizzarne il lavoro attraverso un percorso, un viaggio, fatto soprattutto di inediti, nella fotografia da lui più amata, quella che definì “stradale”. Come ha ricordato la moglie Alla Folomietov: “Amava la strada, dovunque e comunque. Perché, lui diceva, ‘io vedo l’uomo così come è solo sulla strada’”.

La selezione delle fotografie, appassionante quanto complessa vista la mole e la straordinarietà delle stesse, è stata una vera e propria immersione in tutta la produzione di Garrubba, nei suoi negativi, nei provini a contatto e nei documenti che l’Archivio Storico Luce conserva dal 2017.
Si è scelto di selezionare soltanto fotografie in bianco e nero, nonostante la presenza all’interno del suo archivio di un gran numero di immagini a colori, restando fedeli alla preferenza di Garrubba per questo tipo di fotografia.

Lui stesso ha scritto: “A me il colore, personalmente non piace. È molto più difficile fotografare in bianco e nero, secondo me, perchè il colore è visibile, si può sempre gurdare, mentre una foto in bianco e nero, se non c’è dentro niente, non regge allo sguardo” .

Ad impreziosire questo volume contribuiscono i saggi di Uliano Lucas, Tatiana Agliani e Tano D’Amico, dalle cui parole emerge forte il significato e l’importanza che Garrubba ha nella storia della fotografia italiana e non solo, collocandolo di fatto tra i grandi fotografi.

La registrazione è necessaria per accedere all’evento in presenza.
GREEN PASS obbligatorio.

AVVISO IMPORTANTE!
In caso di cancellazione della prenotazione, si prega di avvisare tempestivamente scrivendo una email alla segreteria (of@officinefotografiche.org) o chiamare allo 06 97274721.

 

 

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presentazione editoriale - giovedì 18 novembre ore 19 - Officine Fotografiche Roma

Jova Beach Party: cronache di una nuova era

di Francesco Faraci

Giovedì 18 Novembre 2021 alle 19.00 presentiamo a Officine Fotografiche Roma “JOVA Beach Party: cronache da una nuova era” di Francesco Faraci. L’evento è aperto a tutti, previa registrazione.
Form di registrazione all’evento qui.

“Porterò il mio pubblico nel vero ombelico del mondo. Torno a fare quello da cui ho iniziato che poi è anche quello che mi riesce meglio: cercare di tenere la pista piena, far ballare la gente, creare un’onda…” (Lorenzo Cherubini).

Nell’anno dell’anniversario dell’allunaggio e di Woodstock, l’inesauribile Lorenzo Cherubini vuole festeggiare ballando e si è inventato il Jova Beach Party. Molto più di un concerto, un evento. Una città temporanea, un villaggio sulla spiaggia, un happening che si sta svolgendo nelle località di mare più popolari d’Italia da Lignano a Rimini, da Castelvolturno a Viareggio, con una tappa in montagna a Plan de Corones.

Intere giornate dedicate alla musica dal vivo e allo stare insieme, con ristoranti, il mare accessibile, band, ospiti, giochi in spiaggia. Un progetto così ambizioso merita di essere raccontato in un libro che è un diario fotografico di questa esperienza, che documenterà la preparazione, i progetti, i disegni del palco e delle scenografie, la festa, le persone, la vita quotidiana di chi ha contribuito all’evento. Il volume sarà una festa di suoni e di colori. Per tutti quelli che ci saranno stati, un giro d’Italia di pura energia.

In caso di cancellazione della prenotazione, si prega di avvisare tempestivamente scrivendo una mail a of@officinefotografiche.org

La registrazione è necessaria per accedere all’evento in presenza,
GREEN PASS obbligatorio.

Copertina
Presentazione editoriale - venerdì 5 novembre ore 17.30 - Officine Fotografiche Roma

Ascanio Celestini interpreta la fotografia di Sandro Becchetti

Il volume è a cura di Silvana Bonfili con Valentina Gregori
Con testi di Sandro Becchetti, Silvana Bonfili, Ascanio Celestini, Francesco De Gregori, Valentina Gregori.

Chiamala Roma presenta alcuni dei lavori più importanti realizzati dal fotografo Sandro Becchetti (1935-2013) nella città che fu per diversi anni teatro del suo lavoro.

Nella capitale Sandro Becchetti ha registrato gli sviluppi di una società in piena trasformazione, non solo nelle strade e nelle piazze (la crescita delle periferie, le lotte sociali e politiche degli anni Settanta e Ottanta) ma anche nei palazzi del potere: nomi illustri della cultura e dell’intrattenimento, personaggi della vita politica ed economica furono, insieme alla gente comune, i protagonisti dei suoi ritratti.

Tra questi risalta l’intenso servizio del 1971 per il quotidiano Il Messaggero su Pier Paolo Pasolini, realizzato nella sua abitazione romana nel quartiere EUR.

 

Nelle parole di Becchetti: “Attraverso l’obiettivo delle mie Pentax osservai una città in tellurico sconvolgimento sociale, e direi antropologico, segnata da un’ansia di rinnovamento capace di spaccare la gerarchia fossilizzata dalle classi sociali e di cancellare, nel mondo del lavoro e della famiglia, un’antica idea di sudditanza… È in quegli anni che ho potuto conoscere e fotografare a Roma molti tra i più importanti protagonisti del mondo artistico e culturale, italiano e internazionale, dell’epoca quali Ungaretti, Borges, Pasolini, Penna, Hitchcock, de Chirico per citarne alcun. Di quella Roma – ormai così lontana – cosa rimane oggi? Molto e nulla…

 

Con testi di Sandro Becchetti, Silvana Bonfili, Ascanio Celestini, Francesco De Gregori, Valentina Gregori.

IlReportage 48
Presentazione del nuovo numero della rivista - mercoledì 27 ottobre ore 19 - Officine Fotografiche Roma

Il Reportage - Incontri di Fotogiornalismo

Mercoledì 27 ottobre alle 19 presentiamo l’ultimo numero della rivista “Il Reportage – Incontri di Fotogiornalismo. Per accedere all’appuntamento è necessario registrarsi a questo form.

Il Reportage n.48, che copre i mesi ottobre-dicembre 2021, apre con un approfondito excursus nella recente storia della criminalità organizzata del Paraguay, fatta di droga, corruzione politica e guerra tra gang.

Il pezzo è di Gabriela Saba, giornalista di lunga data, specializzata in America latina; le foto di Santi Carneri. Segue un reportage dedicato all’isola di Cuba, che ha conosciuto l’emergenza Covid, ma anche le proteste di piazza conto il governo di Díaz-Canel. La giornalista Dunielys Díaz Hernández e il fotografo Julio César García, entrambi residenti a Matanzas, ci raccontano che cosa sta cambiando.

Il primo porfolio è di James Whitlow Delano, che – grazie all’ausilio di un drone – ha fotografato il Muro tra Messico e Stati Uniti in tutta la sua lunghezza, muro che Trump non è riuscito a completare nonostante i suoi “ambiziosi” progetti e che Biden ha fermato. 

Il reportage successivo è firmato da Michela A.G.Iaccarino, che ha scoperto gli scatti di una fotografa di San Pietroburgo, la quale per trent’anni ha tenuto nascosti a tutti i suoi straordinari lavori. La fotografa è Masha Ivashintsova, deceduta nel 2000, la cui figlia ha trovato migliaia di negativi in soffitta e li ha fatti sviluppare.

Restiamo poi ancora in Russia, ma ai giorni nostri, per constatare il rapporto tra i cittadini di Mosca con il Coronavirus. Come dice Michela Cannovale, nella capitale russa si è verificata una vera e propria corsa ai certificati vaccinali falsi: i cittadini hanno più paura degli effetti del vaccino che del contagio. 

Che cosa succede, nel frattempo, a Ceuta, la città autonoma compresa tra Spagna e Marocco e meta transitoria di migranti? Ce lo raccontano Ilaria Romano e Romina Vinci, che testimoniano della ripresa del flusso migratorio e dei respingimenti al confine.  

Il secondo portfolio è della fotografa canadese Jennifer Osbore, che è andata tra i “resistenti” dell’isola di Vancouver, i quali – rischiando l’arresto – si oppongono fisicamente alla distruzione delle foreste dagli “alberi alti”.

A parlare, nella consueta e lunga intervista iniziale, è Giovanna Botteri, attualmente corrispondente da Parigi della Rai. La firma Claudia Cavaliere. Non mancano le rubriche con le cinque recensioni librarie, quella di Valerio Magrelli e “Un autore un libro” di Maria Camilla Brunetti, che dialoga con la scrittrice somala Ubah Cristina Ali Farah.

Il racconto è di Dario Voltolini, la foto vintage risale al 1981 e riguarda la cessazione della pena di morte in Francia. L’editoriale di Riccardo De Gennaro è dedicato alla presa di potere dei talebani e al futuro dell’Afghanistan.

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Presentazione editoriale - Giovedì 21 ottobre ore 19 - Officine Fotografiche Roma

Still Birth di Chiara Ernandes

di Chiara Ernandes
intervengono: Chiara Ernandes e Francesco Rombaldi di Yogurt Edition

Giovedì 21 ottobre alle 19 presentiamo a Officine Fotografiche Roma il libro Still Birth di Chiara Ernandes, edito da Yogurt Edition.

Per partecipare registratevi al questo form.

Chiara Ernandes, in una notte d’estate del 1989, nacque morta.

Lo rimase per cinque lunghi minuti.

Le narrazioni più retoriche e sensazionaliste ricamerebbero sul dolore di una madre. Sull’impotenza febbrile di un padre. Sulla frenesia dei medici, sacerdoti di un culto razionalista, in cerca di un piccolo miracolo laico. E sul sollievo di quel primo respiro. Ma tralascerebbe un soggetto fondamentale, la neonata. Quasi che l’acerba sfera emotiva di quella bambina, la rendesse impermeabile alle variazioni di un mondo ancora sconosciuto.
E che per cinque interminabili minuti l’ha fatta attendere sulla soglia.

Still Birth non è solo un libro, è il risultato di un imprinting visuale, di un limbo che si è impresso nel subconscio di una bambina che ha deciso di attendere nell’altrove, prima di rivendicare il proprio diritto a esistere.

Queste pagine vanno a ricostruire l’ unicum di una donna ormai trentenne che non ricorda quella bambina, ma che sente un’energia terrosa scorrerle dentro.
Quella che gli spagnoli chiamano Duende, e che Garcìa Lorca descriveva così: “Il Duende appartiene a pochi. È l’energia della terra. Si sa solo che brucia il sangue come un tropico di vetri, che estenua, che respinge tutta la dolce geometria appresa, che rompe gli stili, che si appoggia al dolore umano inconsolabile.”

In questa inquietudine Still Birth ha preso vita.

Dalle prime fondamenta narrative abitate da paesaggi immoti, da panorami rocciosi – dal Duende, appunto, che in quei cinque minuti le si è annidato dentro -, Chiara Ernandes ha proseguito il suo incessante vagare.
In quegli scenari sospesi, si è andata a sedimentare un’ altra narrazione, quella dell’Io.
Still Birth è diventato la ricostruzione del proprio passato, partendo da un epicentro, la non-nascita, per arrivare a comprendere sé stessa e il proprio immaginario.
Oggetti familiari, immagini di archivio, un simbolismo allusivo e poetico, i reperti clinici della propria nascita, tutti questi linguaggi contribuiscono a dilatare quei cinque minuti, rendendoli un punctumnarrativo fondamentale, attorno a cui ruota l’ esistenza stessa dell’ autrice.
Un’esistenza scandita anche dalla ricerca incessante della propria immagine.
Chiara Ernandes si sofferma sul suo viso come a volersene riappropriare fin nei minimi dettagli, quasi non le appartenesse. Lo fotografa ossessivamente, comparandolo con quello del padre e della madre, dissolvendolo nella luce. Fino ad arrivare a renderlo una maschera, scolpita nel gesso, trasformandolo così in un simulacro, una scultura imperturbabile allo scorrere del tempo.

Il creare un calco con le proprie fattezze evoca tradizioni ancestrali, crepuscolari. Ma non è una maschera funeraria quella di Chiara Ernandes. È il lascito della farfalla, quando abbandona il proprio bozzolo, ormai trasmutata.

Questo forse è il valore profondo di Still Birth. Prima ancora di una poetica indagine sul proprio passato, della celebrazione del proprio essere al mondo, Still birth è la fine di un viaggio.

È un rito di passaggio in cui l’autrice raccoglie e condensa il suo essere, amplificandolo e riassimilandolo.

E apprestandosi, così, a proseguire il proprio cammino.

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Presentazione editoriale - mercoledì 29 settembre ore 19.00 - Officine Fotografiche Roma

I sogni li spendo per strada

di Liliana Ranalletta
intervengono: Dario Coletti e Mario D’Amico.

Mercoledì 29 settembre alle 19 presentiamo a Officine Fotografiche Roma il libro di Liliana Ranalletta “I sogni li spendo per strada” all’incontro interverrà Dario Coletti.

Per accedere alla presentazione editoriale bisogna essere muniti di green pass.

L’EVENTO HA RAGGIUNTO LA CAPIENZA MASSIMA: https://forms.gle/zPoEcZuBoXe4KLZi8

Il Trullo è una borgata posta all’estrema periferia sud-ovest di Roma. E’ tra le suddivisioni urbanistiche più popolose dell’area metropolitana di Roma.

Un luogo pieno di contraddizioni dove, nel tempo, ad un’incuria istituzionale, gli abitanti sono stati chiamati a una reazione identitaria e orgogliosa che ha assunto diversi caratteri: quando di tipo politico e organizzativo e quando di tipo espressivo. Azioni che sono state condotte da gruppi di azione artistica come “i poeti der Trullo” e i “pittori anonimi del Trullo” .

Ogni gesto rappresenta l’impegno a non volersi arrendere al degrado, la determinazione nella riconquista della dignità.

Mario D’Amico rappresenta un simbolo di questo sentimento. Mario è un proletario nobile, un animatore, una persona riconosciuta all’interno del tessuto sociale della borgata, un’artista anarchico, un poeta irregolare che nell’atto poetico e nel sogno individua la sua ragione di vita. Da alcuni anni, da corpo ai suoi desideri dipingendo i muri del quartiere dove vive, è un’azione quotidiana che vive come un compito tra il pensiero e l’azione.

L’obiettivo di questo agire complessivo è quello di capovolgere un immaginario stereotipato della periferia che la descrive come un luogo accentratore di problemi e degrado trasformandolo, attraverso l’uso dei colori e l’arte dell’incontro, in un luogo di bellezza, metafora di una solidarietà concretizzata in decenni di convivenza.

E così i colori invadono vie, scuole, centri anziani, case, scale conferendo un’anima a quei muri mentre cancellano, le brutture e le infamie, lasciando spazio solo alla poesia.

È un oceano di colori che esalta i valori della socialità, dell’apertura agli altri. È energia positiva.

Come in tutte le belle storie Mario inizia la sua impresa da solo, senza economia, ma ha fiducia da vendere che è essa stessa opera di bellezza e che domina il suo pensiero. Impara da subito che quando si inizia un viaggio nella coscienza non si è mai da soli e in poco tempo attorno a questa solitaria presenza altre tesserine si uniscono a comporre un umano puzzle colorato e così si salda il sodalizio tra artisti indipendenti e spontanei fino alla creazione del gruppo dei Pittori Anonimi del Trullo. Oggi questa è una realtà che rappresenta il potere creativo della borgata, chiunque passeggi accanto ai muri del Trullo non può non esserne coinvolto.

Invito IlReportage 47
Presentazione della rivista - Martedì 6 luglio ore 19 - Officine Fotografiche Roma

Il Reportage 47 - Incontri di Fotogiornalismo

Il Reportage – incontri di fotogiornalismo riprende finalmente le presentazioni in presenza a Officine Fotografiche Roma. Presenteremo il nuovo numero della rivista martedì 6 luglio alle ore 19 – previa prenotazione.

Per una questione legata alle normative di prevenzione al Covid-19 il numero massimo di persone sarà limitato a 30.

 

 

Intervengono: Riccardo De Gennaro (Direttore Reportage)

Maria Camilla Brunetti (Caporedattrice Reportage)

Valentina Piccinni e Jean-Marc Caimi (Fotografi)

Marco Sconocchia (Fotografo)

 

Le Registrazioni apriranno lunedì 28 giugno.